GAVORRANO – Uno sforzo per salvare il pozzo Valsecchi. A chiederlo la nuova Pro loco gavorranese in una lettera inviata a Eni rewind e al sindaco Andrea Biondi.
«Vorremmo innanzitutto ringraziarvi per il meraviglioso lavoro di ristrutturazione fatto per il Pozzo Roma: inaugurato nel 1967 dall’allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, con una grandissima festa che i più anziani tutt’ora ricordano con grande piacere. Il Pozzo Roma era il simbolo della miniera di pirite di Gavorrano, la più grande d’Europa con 4000 maestranze. Di ricordi non si vive, ma ricordiamo anche il Monumento al Minatore di Gavorrano, voluto dall’amministrazione comunale e dalla Pro Loco per ricordare i 166 caduti sul lavoro. Dalla sua inaugurazione la “corna” riprese a suonare anche questa come memoria storica».
«Oggi il nostro comune fa parte del Parco nazionale delle Colline Metallifere, diventato patrimonio Unesco grazie al duro lavoro fatto da parte dell’Amministrazione comunale, alla quale va il nostro plauso. Quasi sulla sommità del Monte Calvo, proprio sopra la bellissima galleria del pozzo Impero, c’è il pozzo Valsecchi (pozzo di areazione) realizzato nel 1930, in legno, dall’ingegner Valsecchi. La storia ci dice che sia l’ultimo reperto in legno esistente in Europa, purtroppo prossimo a franare».
«Con questa lettera aperta Vi chiediamo, per favore, uno sforzo ulteriore per il pozzo Valsecchi. Come nuova associazione Pro loco gavorranese ci teniamo a disposizione per supportarvi con il nostro volontariato, per tutto ciò che riterrete poterci commissionare».