GROSSETO – “Le imprese sono allo stremo e ancora non vediamo la fine di questa terribile crisi causata dal Covid, per questo chiediamo che la durata massima delle garanzie concesse sui finanziamenti bancari passi dagli attuali 6 anni ad almeno 15 anni”.
E’ la richiesta che arriva da Mauro Ciani, segretario di Confartigianato Imprese Grosseto, in virtù del fatto che, una volta terminata l’emergenza sanitaria, le imprese avranno le capacità di ripartire attingendo alle disponibilità finanziarie necessarie per riattivare rapidamente la produzione e contribuire alla crescita economica del nostro territorio ma anche del Sistema Paese.
Con questo intervento il segretario si associa alla proposta fatta dalle principali Associazioni di impresa alle Istituzioni italiane ed europee riunite nel Tavolo di Condivisione Interassociativo sulle iniziative Regolamentari Internazionali costituite con ABI e le altre Organizzazioni di rappresentanza.
“Come Confartigianato Grosseto, a nome di tutte le imprese del territorio, facciamo nostra questa richiesta – spiega Ciani -. L’impresa artigiana da sempre svolge un ruolo fondamentale non solo sotto il profilo economico-sociale e occupazionale ma anche come immagine territoriale; per questo riteniamo fondamentale che le Istituzioni italiane sostengano, a livello europeo, la necessità di continuare a garantire la liquidità alle imprese e la modifica del Temporary Framework sugli aiuti di Stato.
La crisi sanitaria pesa come un macigno sulle imprese e la Maremma purtroppo non fa eccezione, la ripresa sembra ancora lontana e questo aumenta le difficoltà e le preoccupazioni. I cali di fatturato sono evidenti e l’economia grossetana, già debole prima della crisi, oggi è sempre più in affanno con rischi anche per il tessuto sociale dato che la ridotta attività delle imprese si riflette su chi all’impresa presta il proprio lavoro.
Per questo abbiamo ritenuto doveroso segnalare, sia in sede nazionale che europea, la necessità di modificare la disciplina del Temporary Framework sulle misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid19, prevedendo appunto l’estensione della durata massima delle garanzie concesse sui finanziamenti bancari. Abbiamo inoltre sottolineato l’opportunità di sfruttare le flessibilità in materia di durata delle garanzie che già oggi il Temporary Framework prevede – e di approfondire l’eventuale ricorso alle garanzie Sace per favorire l’allungamento dei finanziamenti già in essere.
In merito al tema della liquidità torniamo a chiedere, come già fatto nei mesi passati, una maggiore sensibilità agli Istituti di Credito: è necessario che, alle imprese e alle famiglie, si concedano nuove moratorie di pagamento dei finanziamenti; chiediamo la proroga delle moratorie in essere, senza l’obbligo di classificazione del debitore in forborne (credito deteriorato) o addirittura in default secondo la regolamentazione europea in materia, riattivando di fatto la flessibilità che l’Eba aveva concesso alle banche europee all’inizio della crisi economica.
Il passaggio della durata delle garanzie da 6 a 15 anni – conclude –consentirebbe in questo modo alle imprese di diluire l’impegno finanziario mettendo a disposizione maggiori risorse per affrontare la fase della prossima ripresa con successo”.