GROSSETO – La primavera è in arrivo ed è la stagione adatta per pensare al nostro fegato, con il risveglio della natura anche il nostro organismo deve essere messo in moto dopo il letargo invernale, eliminando le tossine rimaste sopite durante i mesi passati. Sollecitare in modo fisiologico il fegato è benefico per tutto il nostro organismo.
Pensate anche a quante sono le espressioni che lo tirano in ballo, “farsi venire il fegato amaro” o “mangiarsi il fegato” che significa essere vittime dell’ira, del rancore che provocano una eccessiva produzione di bile; oppure “avere fegato” essere imprudenti, commettere azioni senza porsi problemi. Qualunque sia il modo di dire che lo riguarda trapela sempre quanta energia passa da questo organo e quanto frequentemente necessiti di una bella ripulita da scorie o emozioni negative.
Il Fegato, è il più grosso dei nostri organi, lavora incessantemente per tenere il corpo pulito da tossine, lo si può immaginare come un laboratorio di trasformazione e filtraggio del sangue. Cattura le sostanze nutritive da distribuire agli altri organi, deve produrre la bile, una soluzione che serve per permettere l’assorbimento intestinale dei grassi alimentari e per l’eliminazione di sostanze nocive al nostro corpo; deve inoltre elaborare gli zuccheri, tra cui il glucosio, e produrre globuli rossi, produrre fattori coagulanti, regolare la trasformazione di sostanze come il colesterolo. Funge anche da magazzino di deposito di ferro, di vitamine, di glucosio, da utilizzare in caso di necessità. Il fegato ha la funzione di eliminare le sostanze nocive dal nostro corpo introdotte o da cattive abitudini alimentari. L’eliminazione avviene tramite via renale (urina), sudore o nella bile. Ecco perché data l’importanza dell’organo filtro è di buona abitudine non ingolfarlo o intasarlo e ogni tanto dargli un po’ di stimolo per ripulire il suo laboratorio. I segnali di un appesantimento sono chiari: cattiva digestione, meteorismo, alitosi, steatosi (fegato grasso) stitichezza o forfora, poi ci sono casi più gravi come l’epatite, l’ittero o la cirrosi.
Le piante utilizzate per drenare e pulire il nostro fegato hanno sapore amaro: io ne ho scelte alcune per voi.
Il CARCIOFO: i principi attivi sono quelli contenuti nelle foglie, hanno il potere di aumentare il flusso biliare del 90% rispetto ai valori basali, hanno una buona azione diuretica favorendo la funzione depuratrice renale. È indicato anche nei casi di digestione difficile; ricordate il famoso spot di Ernesto Calindri? Consigliava “Contro il logorio della vita moderna” un bell’aperitivo a base di carciofo, non del tutto sbagliato perché ancora oggi si trovano preparazioni di elisir che hanno come ingrediente principale il carciofo. Mi raccomando non esagerate con gli aperitivi che non sono molto graditi al fegato ma esagerate con gli infusi a base di foglie di carciofo e di CARDO MARIANO. Un’altra pianta che svolge un ruolo principale nella funzione depurativa del fegato e non solo, infatti è ben noto per la sua valida azione protettiva sull’organo. La sua assunzione è indicata per una semplice disintossicazione o per casi di cirrosi o abusi di alcool o da intossicazione alimentare. La sua assunzione rigenera i tessuti del fegato stimolando la produzione di nuove cellule.
Proprio ieri facendo una passeggiata in campagna ho visto i primi fiori di TARASSACO, sono certa che in Maremma molti di noi li conoscono meglio con il nome di “piscia a letto” poco devo spiegarvi perché il nome già dice tutto: funzione stimolante drenante e depurativa, ha la capacita e di mobilitare gli eccessi di grasso in deposito, consiglio l’uso durante le diete e nei periodi di regimi alimentari controllati. Per la tisana si utilizza la radice, ma se mi capita durante le mie passeggiate nella natura raccolgo le foglie le scotto per farne poi una bella frittata. Da sole o abbinate ad altre piante come la borragine e l’ortica che da noi si trovano abbastanza facilmente, sono buone anche aggiunte a minestre o zuppe. I fiori da ricettario di famiglia li trovo fatti sott’olio, scottati con aceto lasciati asciugare e successivamente conservati in barattoli, così mia nonna tramanda alle successiva generazioni.
Un’altra pianta conosciuta in cucina con azione depurativa, drenante, digestiva e coleretica è la CICORIA che disgraziata lei mi fa venire in mente sempre Rutelli (ex sindaco di Roma) soprannominato er cicorione perché disse che era cresciuto a pane e cicoria; va detto che risaltata con un po’ di salsiccia e messa dentro due belle fette di pane diventa un bel panino da scampagnata della domenica e che farebbe crescere anche il più disappetente dei bambini.
Altra radice utilizzata nelle preparazioni depurative è la BARDANA diuretica anche lei, con una funzione specifica depurativa sulla pelle grassa ed acneica ed infatti la riprenderemo in quella tematica.
L’ORTICA è una pianta che ritroveremo spesso affrontando altri temi perché oltre ad avere una funzione depurativa, drenante, alcalinizzante nei casi di gotta o cistite, viene consigliata anche per la sua azione rimineralizzante e ricostituente. Inutile dirvi la bontà di un risotto o dei tortelli ricotta e ortica, l’unica cosa da fare è provarli.
Le piante che ho scelto per voi si possono usare sotto forma di gocce, tisana da fare singolarmente o miscelati insieme, vi lascio alcune ricette di tisana da provare per la vostra depurazione.
Eccoci giunti alle conclusioni e visto che in questo periodo di limitazione negli spostamenti c’è da ritenersi felici andando a fare una gita fuori porta ho pensato di omaggiare i territori a me più cari con alcune formulazioni di tisane che potete provare.
Le tisane depurativa le dedico all‘ISOLA DEL GIGLIO luogo di rifugio dal LOGORIO DELLA VITA MODERNA. Provare per credere!
Tisana numero 1
20 gr di foglie di CARCIOFO
30 gr di radice di TARASSACO
20 gr di semi di FINOCCHIO
20 gr di semi di CARDO MARIANO
10 gr di foglie e fiori MALVA
Tisana numero 2
20 gr radice TARASSACO
20 gr radice di BARDANA
15 gr di CICORIA
10 gr di foglie di Menta
15 gr di foglie di ORTICA
20 gr di Foglie di BETULLA
VI CONSIGLIAMO: di non andare a raccogliere le piante in natura per non rischiare errori e di affidarvi sempre al vostro erborista di fiducia. Quelli che vi proponiamo non sono consigli medici, quindi, specie per patologie specifiche, fate sempre riferimento al vostro medico curante prima di assumere qualunque prodotto.
*L’autrice Serena Remi, nata a Gavorrano, da 28 anni lavora nel settore del benessere come erborista e venditore al dettaglio di prodotti a scopo salutistico al negozio l’Erbolario di Grosseto al centro commerciale Maremà.