ORBETELLO – Il circolo dei Giovani democratici di Orbetello sta lavorando, all’interno del Pd, alla creazione di una commissione per le politiche giovanili, un settore ritenuto cruciale per lo sviluppo socioeconomico del paese.
«Avvertiamo forte e attuale come mai prima d’ora, infatti, la necessità di intervenire in modo mirato a sostegno della categoria giovanile, lasciata per troppo tempo ai margini del dibattito pubblico e poco considerata anche in sede amministrativa», scrive, in una nota, il segretario dei Giovani democratici Orbetello Matteo Porta.
«I giovani, come definiti dalle Nazioni Unite nel “Programme on Youth” – prosegue -, “hanno desideri ed aspirazioni a partecipare pienamente alla vita delle società cui appartengono. Sono i principali agenti di sviluppo economico, di cambiamento sociale e di innovazione tecnologica. Va assicurato loro il vivere in condizioni ed ambienti che favoriscano gli ideali, la loro creatività, la passione, sviluppando una tensione al miglioramento della loro società. Si trovano di fronte ad un paradosso: prendere parte ed integrarsi nelle attuali società, ma contemporaneamente esserne una forza di trasformazione”. Dunque, saremmo sicuramente onorati di guidare un gruppo operativo che si occupi di queste tematiche con un approccio trasversale, muovendoci entro i limiti che derivano dai valori
democratici e progressisti condivisi.
Abbiamo idee e proposte serie e concrete da avanzare persino in campagna elettorale. Sono molti gli ambiti che richiedono un intervento immediato; è necessario incentivare azioni dirette al miglioramento delle condizioni della comunità giovanile, in particolare con riguardo al volontariato, alla mobilità, all’informazione, alla formazione, al lavoro, alle pari opportunità, alla diversità culturale, ai trasporti, al servizio civile, alla salute e al benessere in generale, allo sport, al turismo giovanile, alla partecipazione civica, all’associazionismo, alle rappresentanze ed organizzazioni giovanili, all’inclusione sociale, alla creatività, all’arte, alla cultura.
Quanto al Recovery Plan, non sono le risorse in sé che faranno la differenza, ma l’opportunità che offrono di reimpostare la strategia di sviluppo, passando da un sistema che costringe i giovani ad adattarsi al ribasso rispetto a quanto allo stato attuale si riesca ad offrire, ad uno che allinea al rialzo le sue capacità di crescita al meglio di quanto le nuove generazioni possono dare. Non dobbiamo dimenticare che le grandi risorse messe a disposizione dall’Europa non sono un merito, ma sono state riconosciute per le maggiori fragilità che ci caratterizzano e la minore capacità a far convergere verso la media Ue alcuni cruciali indicatori per uno sviluppo integrato e sostenibile.
Sulla base di ciò, esigiamo ed esigeremo un’oculata discrezionalità amministrativa, al fine di valorizzare al meglio gli straordinari mezzi di cui l’Europa ci sta per dotare.
In conclusione, dunque, torniamo a manifestare la volontà di dare il nostro contributo, anche e soprattutto in vista delle elezioni amministrative, dal cui esito, indipendentemente da quando si terranno e da chi vincerà, emergerà con ogni probabilità ed evidenza il desiderio di discontinuità rispetto al passato e di rinnovamento, di nomi e di programmi», conclude Porta.