GAVORRANO – “Personalmente mi spenderò perché la vicenda non abbia risvolti dal mio punto di vista drammatici per il territorio”, così commenta il sindaco di Gavorrano, Andrea Biondi, l’incontro tra i sindaci, la Camera di Commercio, Confindustria e i sindacati in merito alla questione dello stoccaggio dei gessi rossi alla cava di Pietratonda.
leggi anche
“La preoccupazione è alta – dice il primo cittadino gavorranese -, perché il procedimento regionale per autorizzare lo stoccaggio dei gessi rossi alla cava di Pietra tonda presenta alcune criticità nella conferenza di servizi, vista anche l’opposizione dei territori di destinazione.
L’incontro di ieri è stata per me l’occasione per ribadire la mia posizione da sempre coerente a difesa (e per lo sviluppo) del settore manifatturiero, dato che il nostro territorio fonda la propria povertà sulla mancanza di un settore manifatturiero consolidato e di filiera.
Anche la recente classifica delle imprese della Provincia di Grosseto mostra immancabilmente la rilevanza in termini di fatturato, ma ancora più di risultato d’esercizio e quindi di ricchezza generata da parte delle principali imprese manifatturiere del territorio, principalmente concentrate o collegate al polo industriale di Scarlino.
I politici del passato furono capaci di immaginare e pretendere insediamenti industriali chimici legati all’attività estrattiva presente nelle colline metallifere (in prima battuta l’acido solforico si faceva con la pirite della Miniera di Gavorrano), mentre ad oggi siamo incapaci di creare un piano di sviluppo industriale del nostro territorio, evitando di affrontare i problemi e le criticità (come i gessi rossi), chiudendosi nei no, dando spazio ai comitati ambientalisti di giardino (ovvero va bene ovunque tranne che a casa mia), continuando ad alimentare l’ignoranza e la miopia che prende piede nelle comunità locali che credono che questo territorio potrebbe vivere meglio senza industria, per concentrarsi nell’attività turistica. Niente di più miope e idiota dal punto di vista macroeconomico e sociale può essere espresso, dato che anche il nostro settore terziario (commercio e servizi), per non parlare dell’edilizia, si basa in forma rilevante sulle ricadute occupazionali del settore manifatturiero.
Personalmente vedo come estremamente povero un territorio fatto da camerieri (stagionali e sottopagati), dipendenti pubblici e molti, moltissimi pensionati. Economicamente povero, ma anche povero di idee, povero di professionalità, povero di competenze, povero di possibilità occupazionali e quindi povero di prospettive
Il mio intervento all’incontro di ieri sera non voleva essere un ‘je accuse’ nei confronti dei sindaci dei comuni di Civitella Paganico e Campagnatico, perché giustamente rappresentano territori che non hanno legami con il polo industriale, ma un appello al senso di responsabilità del territorio, ed una critica alla stessa azienda Venator per come ha gestito tale vicenda, facendo passare tempo prezioso per una soluzione duratura della problematica ‘stoccaggio gessi rossi’ derivanti dalla produzione di biossido di titanio (7 tonnellate di rifiuto industriale non pericoloso ogni tonnellata di prodotto)
Personalmente mi spenderò perché la vicenda non abbia risvolti dal mio punto di vista drammatici per il territorio”, conclude Biondi.