GROSSETO โ Si chiama โYoungleโ dalla somma delle parole inglesi Young (giovani) e Jungle (giungla), ed รจ un servizio pubblico di ascolto e counseling sui social media, rivolto ad adolescenti stranieri e gestito da altri adolescenti con il supporto di psicoterapeuti, educatori ed esperti di comunicazione.
Unโiniziativa che arriva sui territori di Grosseto, Siena e Arezzo grazie al progetto โSamediโ, finanziato dal Ministero dellโinterno con i fondi Fami e realizzato dal Coeso Societร della Salute con lโazienda Usl Toscana sud est e lโUniversitร degli studi di Siena.
โYoungleโ, che coinvolgerร gli studenti di cinque zone distretto delle tre province, dal Grossetano al Senese, passando per Arezzo e il Valdarno, prenderร avvio sabato 13 febbraio, con il primo incontro organizzato nel senese.
Il progetto, che รจ curato dalla societร ReteSviluppo, infatti, prevede interventi innovativi che uniscono la peer education e le nuove tecnologie per educare i giovani, come richiama il titolo dellโintervento, saranno portati a riflettere, in un laboratorio che li rende protagonisti, su come con alcuni dei nostri comportamenti in rete agiamo proprio come un virus, allontanandoci gli uni dagli altri e facendoci del male a vicenda. Grazie al percorso laboratoriale i ragazzi scopriranno le regole per stare in rete in maniera buona.
E lโavvio del progetto avviene proprio a pochi giorni dalla Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo celebrata il 7 febbraio scorso. Partecipando al progetto gli studenti delle scuole aderenti potranno entrare a fare parte del network nazionale โYoungleโ, attualmente presente in 10 regioni italiane con 13 centri. I peer educator di Youngle, una volta formati, sono online per due o tre giorni alla settimana per due ore, per rispondere alle chat e ascoltare i coetanei su argomenti come la scuola, le relazioni, le emozioni. E proprio nelle classi che hanno aderito al progetto si trovano i futuri peer educator.
โSi tratta di un progetto che assume ancora piรน importanza in questo momento di emergenza sanitaria โ dice Luca Pianigiani, psicologo dellโazienda Usl Toscana sud est e coordinatore del progetto โ in cui le potenzialitร della rete sono sfruttate per gli usi piรน disparati: dalla didattica al telelavoro, passando per le attivitร del tempo libero. ร necessario quindi dare sempre piรน strumenti ai giovani per muoversi in questo universo, senza incorrere nei rischi che sul web si possono incontrareโ.
COME SI SVILUPPA LโINTERVENTO NELLE SCUOLE
Gli studenti saranno invitati a partecipare a una social challenge i cui scopi sono presentati in un incontro online su Discord e gli istituti coinvolti nelle prossime settimane saranno il โSarrocchiโ di Siena, il โRoncalliโ di Poggibonsi, il liceo โGiovanni da san Giovanniโ e lโIsis di San Giovanni Valdarno. Obiettivo della โantivirus social challengeโ รจ combattere tutti gli atteggiamenti negativi che nascono dentro di noi e infestano la rete per โcontagiarlaโ, invece con messaggi buoni e di inclusione. Di base cโรจ lโassunto che i social non sono di per sรฉ negativi e positivi: lo diventano con lโuso che se ne fa. Attraverso un percorso che porti i ragazzi a riflettere sulle loro competenze digitali, gli studenti saranno invitati a metterle a disposizione di altri coetanei per aiutarli, appunto, a vivere la rete traendone gli elementi positivi che essa puรฒ offrire.
Dopo lโincontro di classe โ che in questa prima fase avverrร in dad โ gli studenti saranno invitati a lavorare a piccoli gruppi e quelli piรน motivati e interessati potranno partecipare alla formazione specifica per diventare peer educator della rete โYoungleโ.