GROSSETO – “E’ davvero incomprensibile come in un difficilissimo momento come quello che stiamo vivendo, anziché cercare di favorire le imprese ed incentivare lo sviluppo economico del Paese, il Governo deliberi nuovi obblighi burocratici”.
E’ la dichiarazione di Mauro Ciani, segretario di Confartigianato Imprese Grosseto, che punta il dito contro il nuovo adempimento del registro telematico di carico e scarico dei cereali e delle farine.
“L’obbligo coinvolge la filiera cerealicola – spiega Ciani- e impone ai produttori che detengono un quantitativo superiore alle 5 tonnellate annue di singolo prodotto di registrare le operazioni di carico e scarico del prodotto, entro 7 giorni lavorativi, in un apposito registro telematico istituito nell’ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale. A deliberare in tal senso è stata la Commissione Bilancio della Camera 2021 ed è vincolante a prescindere dalla provenienza della materia: nazionale, UE o altro paese”.
“Anche le sanzioni sono particolarmente onerose – aggiunge – e vanno dai 5mila ai 20mila euro, inoltre a chiunque non rispetti le modalità di tenuta telematica del registro verrà applicata la sanzione amministrativa da mille a 5mila euro. Infine, in caso di violazione dei quantitativi registrati, si applicherà la sanzione accessoria della chiusura dello stabilimento da 7 a 30 giorni”.
“Comprendiamo – spiega il segretario di Confartigianato- che il nuovo obbligo mira ad evitare che tali prodotti vengano introdotti nel nostro Paese in maniera illegale e spacciati per locali, ma così come viene esposto è un ulteriore adempimento burocratico per le nostre piccole imprese (panifici, pastifici, ecc. ) che già applicano sistemi di tracciabilità”.
“Come Confartigianato siamo in attesa di approfondire meglio i decreti attuativi – conclude – ma nel frattempo abbiamo già inviato una nota al Ministro competente ad interim evidenziando che tale obbligo si configura come un nuovo inutile aggravio burocratico e gestionale per le imprese. Stiamo dunque facendo tutto il possibile affinché questo possa avere il minor impatto possibile sulle imprese, perché gli adempimenti si traducono inevitabilmente in un costo per i nostri artigiani, sia nel caso in cui riescano ad ottemperare agli stessi in maniera autonoma e a maggior ragione se devono rivolgersi a professionisti esterni”.