GROSSETO – Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi, e il commissario provinciale, nonché consigliere provinciale, Bruno Ceccherini prendono posizione a favore della Provincia di Grosseto in merito alla questione del Polo agroalimentare.
“Nell’articolo uscito sulla stampa si parla di colpevole ritardo e silenzi amministrativi, enunciando tutta una serie di date ormai scadute e non rispettate – affermano da FdI -. Il 2019 doveva essere, secondo quanto detto dai consiglieri provinciali di opposizione, l’anno dell’inaugurazione del Polo dell’Agroalimentare come da protocollo. Quindi la sintesi sarebbe quella di una Provincia ferma su milioni di euro stanziati dalla Regione, molto attenta alla Maremma tanto da collocare appunto in Maremma l’unico polo agroalimentare della Toscana.
Fosse proprio così, basterebbe chiedersi perché Leonardo Marras, molto preoccupato, questo Polo non l’ha realizzato. Né lui né i precedenti e susseguenti presidenti a targa Pd. Ben quattro presidenti di sinistra, prima di Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ci hanno provato, ma nessuno c’è riuscito.
Per dirla tutta, quello che ci è andato quasi vicino è stato Leonardo Marras, allora presidente della Provincia, se non avesse avuto contro l’allora assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, dello stesso suo partito, che il Polo dell’agricoltura lo voleva, ma in ben altra parte della Toscana. Insomma, i soliti conflitti all’interno del centrosinistra. Niente di nuovo.
Per disciogliere quella opposizione centrista e regionalista ci sono voluti anni, un nuovo accordo di distretto e un protocollo di intesa. Diciamo che Marras ci ha provato, ma non è arrivato neanche vicino all’individuazione del soggetto gestore, di una cordata di imprenditori interessati a cogliere l’iniziativa.
Il Pd di Marras e compagni ci ha messo tutto il suo mandato (5 anni) per risolvere le diatribe all’interno del Pd fiorentino e arrivare a quello che è stato poi un punto di partenza, ma sicuramente non di arrivo, di realizzazione del Polo dell’agroalimentare.
E abbiamo rischiato anche di perderlo definitivamente il Polo dell’agroalimentare a seguito della riforma delle competenze della Legge Delrio del 2015. Fortunatamente il destinatario dei finanziamenti statali era ed è la Provincia di Grosseto e la Regione Toscana le ha opportunamente lasciato la realizzazione del Polo. Non è stato un riconoscimento indolore né facile da ottenere, e se l’ex presidente della Provincia Marras è stato coerente nell’ottenere la “teorica” collocazione del Polo in Maremma, ad Antonfrancesco Vivarelli Colonna deve essere riconosciuto altrettanto merito nell’averla difesa e portata a realizzazione, nonostante la mancanza di risorse (risorse che poi la Provincia ha dovuto comunque reperire a titolo di compartecipazione, accanto al finanziamento statale) e nonostante il periodo di sospensione Covid nella fase finale della gara di aggiudicazione.
Dunque, a che punto siamo? Stiano tranquilli, quelli del Pd, l’impegno è massimo e ha già dato i suoi frutti: una cordata di imprenditori ha accettato la sfida e ha già presentato formalmente la propria candidatura ad assumersi l’onere e l’onore di gestire il Polo dell’agroalimentare. Non è stato affatto facile. Un risultato affatto scontato in tempi in cui gli imprenditori fanno fatica ad accollarsi ulteriori spese e sfide. L’esperimento di gara rischiava di andare deserto, l’Amministrazione provinciale ha insistito, ha creato le condizioni per un’adesione, e oggi siamo prossimi all’aggiudicazione. Con l’apertura delle buste in seduta pubblica, nonostante il Covid, conosceremo i nomi degli imprenditori coraggiosi che hanno accettato la sfida.
Una volta individuato il gestore, il cronoprogramma aggiornato dei lavori di costruzione della sede prevede da 16 a 24 mesi il tempo di realizzazione delle strutture, che dovranno avere macchine e laboratori all’avanguardia. Quando verrà posata la prima pietra a Rispescia sarà un successo di tutti e speriamo che l’ingiustificato e miope sviamento del Pd dalla realtà del lavoro svolto dall’Amministrazione Vivarelli Colonna si disciolga nel nulla dal quale proviene.
Come per il già realizzato Polo di Santa Rita, che qualcuno aveva bollato come “scatola vuota e cattedrale nel deserto” e che invece è oggi un modello funzionante, saremo tutti chiamati a un’inaugurazione che un piccolo e devastato Ente, la Provincia di Grosseto, avrà saputo realizzare e difendere a favore dei maremmani e di tutta la Toscana che lavora nell’agroalimentare.
Un ringraziamento va alle associazioni di categoria e ai coraggiosi capitani d’impresa che investono nel proprio territorio portando lavoro, benessere e sviluppo. Il merito è soprattutto loro e va riconosciuto”, concludono Rossi e Ceccherini.