AMIATA – «Con l’anno nuovo Asea ha cominciato un giro di incontri con gli associati – scrivono dall’associazione -. Lo scopo di questi incontri è quello di tastare il polso della situazione economica amiatina in questo difficile periodo di crisi. Questi incontri con i soci servono anche per dare gambe al “Patto per l’Amiata”, dimostrando che l’associazione è attiva e concreta. Ogni socio è prezioso per scrivere una frase, una pagina del progetto che crediamo possa rendere il nostro territorio al centro di un nuovo corso.
Sono tanti gli stimoli che arrivano dalla base dell’Associazione: serve capacità di fare gruppo, per le Amministrazioni e per i privati, condividere i percorsi. Nel concreto, appare chiara la necessità di avere infrastrutture viarie e telematiche all’altezza, alberghi, aree attrezzate sui percorsi, guide turistiche, impianti a servizio di una nuova forma di turismo slow che rappresenta un’esigenza primaria nella nostra società.
Valorizzare l’Amiata significa anche collegare, mettere a sistema le tante bellezze naturali e culturali creando e mantenendo nuove strade, sentieri, piste ciclabili, ma tutelando anche gli impianti di risalita della parte alta della montagna. Diventa fondamentale collegare il cono vulcanico dell’Amiata con tutto il territorio circostante che è altrettanto meraviglioso, basti pensare a Rocchette di Fazio, a Rocca Silvana, al Monte Labro, al Monte Penna, alla Val D’Orcia, alla Rocca di Radicofani, a Rocca D’Orcia e alle colline seggianesi.
Per questo i soci ci interrogano a gran voce sull’accesso alle due grandi arterie che collegano la nostra montagna al resto della Toscana: le strade che da Abbadia e Piancastagnaio conducono alla Cassia e il Cipressino, con particolare riferimento all’ampliamento del ponte sul fiume Ombrone. Opere che renderebbero l’accesso all’Amiata e dall’Amiata più semplice e renderebbe il nostro territorio meno isolato, ma più baricentrico e di riferimento.
I nostri soci vedono con gioia la ripresa dei lavori alla piscina tra i comuni di Santa Fiora e Arcidosso, segno di un nuovo inizio di ripresa dei rapporti delle Amministrazioni con Enel, e si augurano di poter vedere presto il bando di assegnazione per la gestione. Si tratta, infatti, di un’opera centrale per la qualità della vita dei nostri abitanti, per lo sviluppo turistico di area e per l’implementazione del turismo di lunga durata, per non parlare dello smart working.
Sono tutte azioni che darebbero il senso di una nuova ripartenza.
Infine mettono l’accento sulla necessità del completamento di un’importantissima opera, la diga di San Piero nel comune di Radicofani: questa infrastruttura sarebbe senza ombra di dubbio una risorsa e un momento di crescita del territorio ed un altro tassello per la nostra idea di progetto.
Sono tanti gli input che arrivano al presidente e al Cda di Asea, sintomo di una classe imprenditoriale vivace e per nulla arresa, che crede nel “Patto per l’Amiata” e ne vuole essere protagonista» concludono dall’associazione.