FOLLONICA – “Le barriere soffolte funzionano o non funzionano? E’ la domanda che a Follonica fa scaturire lunghi dibattiti”, scrivono, in una nota, da In movimento per Follonica.
“Le opinioni tra i cittadini e gli amanti del mare sono varie ed articolate – continua la nota -. Se da un lato è innegabile che, in tempi normali, il mix di barriere e ripascimento in sabbia abbia dotato la città di una spiaggia mai vista per profondità e ampiezza, dall’altro pare sia sufficiente un po’ di mare mosso per farla sparire per poi vederla riaffiorare dopo poche ore.
Per rispondere alla domanda iniziale occorre superare l’equivoco di fondo alla base della narrazione, poiché le carte ufficiali affermano che le barriere sono state realizzate per “proteggere l’abitato di Follonica” e non per piantare un numero maggiori di ombrelloni. Perciò, dal punto di vista ufficiale, fino ad oggi, le barriere soffolte hanno svolto perfettamente il loro compito. E, quando il tempo è buono, l’esigenza di protezione della città dalla furia delle acque si sposa con la necessità di avere più spiaggia per i nostri turisti.
Il problema, come vediamo sempre più spesso, si verifica in occasione delle mareggiate: le barriere soffolte, come spiegato benissimo dai tecnici della Regione, non impediscono alle acque di “entrare” oltre la battigia, ma la spiaggia apparentemente portata via resta intrappolata nella barriere, e sarà la natura a redistribuire la sabbia con il passare dei giorni.
Superato l’equivoco (almeno tutti parliamo la stessa lingua), notiamo, però, che il sistema creato non impedisce alla sabbie di spostarsi considerevolmente lungo il litorale follonichese creando enormi problemi di gestione poiché, nonostante le nuove linea guida della Regione, per spostare un singolo granello di sabbia è facile perdersi in un labirinto di analisi, interpretazioni, enti autorizzativi, progetti esecutivi di opere e perfino norme di cantiere per far entrar in spiaggia le ruspe.
Insomma, il sistema protettivo del litorale della città ha bisogno di continue manutenzioni dal costo altissimo e si confronta con un sistema burocratico asfissiante.
Ma dove non arriva la tecnica arrivi la politica: la sfida è ottenere dalla Regione Toscana uno status speciale semplificato di manutenzione della costa di Follonica. Un vero e proprio obiettivo di governo per dare serenità al Comune ed agli operatori del settore nel programmare la manutenzione della costa.
Purtroppo, però, l’ultima mareggiata del 27 dicembre ha visto le onde raggiungere le case creando danni agli stabilimenti balneari. Insomma, pare si stiano crollando le certezze sullo stato di sicurezza dell’abitato di Follonica considerato che, anche a nord, la spiaggia in ghiaia (esperimento di protezione molto discutibile) non è riuscita ad evitare che le acque entrassero nel nuovo resort.
Forse occorre prendere atto che qualcosa non va e che molto ci sia da ripensare. Al riguardo, la Regione Toscana si appresta ad attuare l’ennesima variante (la terza) per sistemare i varchi delle barriere soffolte in larga parte crollati, erigere dei geotubi per limitare lo spostamento delle sabbie e ripascere Pratoranieri con ulteriori 21mila metri cubi di sabbia per un totale di circa 300mila euro. Interventi utili col tempo buono, ma che poco potranno al verificarsi delle mareggiate.
Infine, presto o tardi la Regione, giustamente, si appresterà a proteggere con nuove barriere il litorale di Scarlino e di Piombino. E’ stato richiesto uno studio per individuare le conseguenze su Follonica visto che, è naturale, le correnti nel golfo potrebbero subire cambiamenti? Le barriere soffolte continueranno ad avere la stessa efficacia? Domande che, se non sono state fatte, è bene porsi.
Col tempo buono tornerà il problema dello spostamento e della gestione delle sabbie che si sono abbancate in varie parti del nostro litorale ed, in modo particolare, nell’area dell’attuale Circolo Cala Violina le cui sabbie generano non pochi equivoci – concludono da In movimento per Follonica -. Ne parleremo un’altra volta. Buona anno da tutti noi”.