GROSSETO – «Siamo a fine anno e l’incertezza sulla proroga della sospensione degli sfratti sta creando sgomento e forte preoccupazione per centinaia di famiglie grossetane. Il Sunia – spiega il segretario, Antonio Terribile – è letteralmente assediato dalle richieste su cosa fare a partire dal 4 gennaio 2021, in assenza della proroga. La risposta che noi diamo è semplice: siamo pronti a chiedere l’intervento delle Amministrazioni comunali e della Prefettura, qualora il Parlamento non dovesse prevedere una proroga».
Solo a Grosseto per rispondere all’emergenza abitativa servirebbero almeno 250 appartamenti. In Parlamento si sta approvando la manovra di bilancio 2021 che, al momento, non prevede la proroga della sospensione degli sfratti, nonché la possibilità di evitarne dei nuovi per le molte famiglie colpite dagli effetti Covid.
«Con la fine del blocco degli sfratti al 31 dicembre – aggiunge Terribile – rischiamo che rimangano senza casa diverse centinaia di famiglie nella nostra provincia. È sufficiente ricordare quanto è avvenuto nel 2019, ben prima della pandemia, quando a Grosseto gli sfratti furono oltre 370. Le stime di oggi per il 2020 parlano di un 30% in più, sapendo che il 92% saranno sfratti per morosità.
Oggi in un quadro economico completamente diverso, di fronte ad una evidente caduta del reddito delle famiglie, non prevedere strumenti per garantire il diritto alla casa è inaccettabile.
Così facendo, l’emergenza abitativa si scaricherà tutta sulle amministrazioni comunali, per buona parte sprovviste di adeguati strumenti per far fronte alla difficile situazione abitativa».
Mentre il Sunia nazionale ha già chiesto, unitamente alle altre associazioni degli inquilini, un intervento del Parlamento per arrivare ad una nuova sospensione degli sfratti per tutto il primo semestre del 2021, «la nostra federazione provinciale – sottolinea il segretario del Sunia – si attiverà nei confronti dei Comuni, dove la tensione abitativa è più forte – Grosseto, Follonica, Orbetello, Monte Argentario, Castiglione della Pescaia e Scarlino – e della Prefettura affinché si determinino le condizioni per garantire il diritto alla casa.
Contestualmente al blocco degli sfratti, quello di cui abbiamo bisogno oggi per evitare i numerosi e lunghi contenziosi giudiziari, è il procedere con norme che agevolino incentivi fiscali al fine di favorire la rinegoziazione dei canoni di affitto per una loro diminuzione. Ma anche aumentare in modo continuativo e strutturale le risorse del fondo sostegno degli affitti, e per morosità incolpevole.
Da questa emergenza – conclude Terribile – si potrà uscire solo con unità d’intenti, dando ristoro economico ai proprietari che accettano di ridurre i canoni oggi insostenibili, aumentando le risorse dei fondi di sostegno all’affitto e per morosità incolpevole, con l’obiettivo di mantenere in vita i contratti dentro un più ampio patto sociale per la casa tra le associazioni degli inquilini, l’associazione dei proprietari e i Comuni della nostra provincia».