GROSSETO – C’è anche un grossetano coinvolto nell’operazione Luna park, che ha portato all’arresto di 17 persone in tutta Italia. 81 le persone coinvolte a vario titolo nella nostra nazione. Tra questi un giovane grossetano di 20 anni, che è stato denunciato questa mattina dalla Polizia postale di Grosseto.
Il giovane, residente in provincia di Grosseto, nel suo computer conservava file pedornografici che sono stati acquisiti dagli agenti della Polpost.
Le indagini sono andate avanti due anni, e hanno consentito di identificare 150 gruppi pedofili nel mondo dediti alla diffusione di materiale pedopornografico con coinvolti anche bambini di pochi mesi.
Dopo due anni di indagini condotte “sotto copertura” sulla rete Internet, la Polizia Postale hanno identificato 432 utenti che, sfruttando le potenzialità delle diffusissime applicazioni WhatsApp e Telegram, partecipavano a “canali” e “gruppi” finalizzati alla condivisione di foto e video pedopornografici ritraenti vere e proprie violenze sessuali su minori; gli abusi, in particolare, riguardavano prevalentemente bambine e bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.
Dei 159 gruppi individuati dagli investigatori della Polizia Postale, 16 erano delle vere e proprie associazioni per delinquere, al cui interno era possibile distinguere promotori, organizzatori e partecipi, con ruoli e compiti ben definiti.
La lunga e capillare attività di indagine ha consentito di dare un nome ai nickname utilizzati in rete dai pedofili, portandoli allo scoperto e fuori dall’anonimato della rete. Per riuscire a scardinare questa rete pedopornografica gli agenti hanno dovuto infiltrarsi sotto copertura nelle chat di Whatsapp e Telegram che venivano utilizzate per scambiarsi video e foto.
Le perquisizioni in casa del grossetano sono partite questa mattina e hanno consentito il sequestro di materiale. Al momento al giovane è contestata solo la detenzione del amteriale e non la divulgazione, per questo non è scattato l’arresto ma solo la denuncia.