FIRENZE – La Toscana potrà utilizzare parte degli 853,81 milioni di euro previsti dal Programma nazionale per la qualità dell’abitare (anni 2020-2033) presentando progetti finalizzati a rigenerare il tessuto urbano, ridurre il disagio abitativo, migliorare la qualità dell’abitare, riqualificare parti di città ed interventi di edilizia pubblica.
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I progetti potranno avere un valore massimo di 15 milioni ciascuno e potranno essere presentati dalla Città metropolitana, dai Comuni con più di 60mila abitanti e dalla Regione, anche in veste di ‘aggregatore’ di strategie coordinate dei Comuni sotto quella soglia.
Ciascun ente potrà proporre fino a tre progetti. Gli indirizzi che dovranno essere rispettati sono stati approvati dalla Giunta regionale toscana nel corso della sua ultima seduta, su indicazione degli assessori regionali all’urbanistica ed al sociale Stefano Baccelli e Serena Spinelli.
“Si tratta di una interessante opportunità per la riqualificazione delle nostre aree urbane – spiega Baccelli – un’occasione da non perdere per presentare idee e progetti d qualità, sia nelle città che nelle aree interne. La Toscana ha un patrimonio urbano e paesaggistico innegabile, ma è nostro dovere intervenire per limitare ed invertire quei processi di degrado o abbandono che con il passare del tempo ed il mutare delle esigenze sociali si verificano, nei borghi così come in interi quartieri cittadini”.
“La Toscana si è data ottime leggi per il governo del territorio – aggiunge – ed ha introdotto i concetti innovativi di ‘consumo zero’ e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che oggi vengo promossi anche dalla normativa nazionale, ma le buone leggi non bastano: servono buone idee, mirate ed efficaci, e il sostegno economico agli enti che vogliono realizzarle. Come Regione siamo pronti a fare la nostra parte”.
“Questo programma – è il commento di Serena Spinelli – contiene elementi fortemente innovativi, pienamente in linea con i nostri obiettivi prioritari di transizione ecologica e di coesione sociale e con le strategie europee del Green New deal. Le linee strategiche, infatti, prevedono il bilancio ‘zero’ di consumo di nuovo suolo, il risparmio energetico, il recupero e la valorizzazione dei culturali, ambientali e paesaggistici. E’ importante cogliere questa opportunità, che ci consentirà di intervenire sull’edilizia sociale e residenziale, in particolare in aree dove è più necessaria una azione di riqualificazione urbana”.
“Sarà un lavoro prezioso – prosegue l’assessora – anche perché potrà sviluppare importanti sinergie tra la Regione, che avrà un ruolo di regia, i Comuni, i soggetti gestori di edilizia sociale e residenziale pubblica, il terzo settore; questa azione corale sarà funzionale anche ad attivare ulteriori risorse di investimenti pubblici e privati. Con questo programma si apre quindi una sfida stimolante, soprattutto per iniziare a sperimentare e diffondere modelli innovativi legati al concetto di abitare, che si integri fortemente con quello di comunità e di qualità della vita”.
Sono cinque le linee di azione sulle quali la Regione indirizzerà la ricerca di proposte da presentare: la riqualificazione e l’incremento del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale; nuove funzioni e rigenerazione di aree, spazi e immobili pubblici o privati; il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani; il miglioramento della qualità ambientale nelle aree ad alta tensione abitativa, anche attraverso l’uso di operazioni di densificazione; l’utilizzo di strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano e processi partecipativi, anche finalizzati all’autocostruzione.
Le domande devono essere presentate entro 120 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale che definisce le procedure per la presentazione delle proposte per l’attuazione del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare ”, avvenuta in data 16 novembre 2020.