ROCCASTRADA – “Ormai da giorni si registrano infiniti disservizi del Fiora nella frazione di Sassofortino e nel Comune di Roccastrada”. L’attacco arriva dalla segreteria del Pci delle Colline Metallifere.
“Dallo scorso lunedì si susseguono numerose interruzioni del servizio idrico che hanno lasciano all’asciutto la frazione sino a martedì – scrive il Pci, con una nota di Luciano Fedeli – Oggi, domenica 22 novembre ci risiamo, la popolazione è ancora senz’acqua. Quello che si è verificato durante la settimana è una storia che si ripete nel corso dei mesi e degli anni con disservizi e grossi disagi per la popolazione mentre le bollette, sempre più care, continuano regolarmente ad arrivare con costi sempre maggiori per un servizio sempre più scadente e in diversi giorni addirittura inesistente”.
“È questa una situazione paradossale – osserva il partito – come denunciano molti residenti che hanno riferito alla segreteria del Pci delle Colline Metallifere. Il Fiora prosegue non risparmia ed inaugura la nuova sede sacrificando servizi che diventano poi disservizi continui. Tutto questo non è sostenibile a giudizio dei cittadini che facciamo nostro come Pci ed è aggravato dalla totale assenza di una maggioranza che è sorda alle lamentele e dimostra la propria scarsa capacità di governare e farsi sentire dai vertici dell’Acquedotto”.
“Tutto questo è una costante che si ripete – aggiunge il Pci – basti pensare che alle stesse scuole dell’infanzia arriva una autobotte in un periodo in cui è importante lavarsi le mani e mantenere gli ambienti puliti per l’incombere dell’emergenza Covid. Senza contare che queste interruzioni provocano guasti alle lavastoviglie e lavatrici e per questo chi ripagherà i danni ? Nei prossimi giorni chiederemo un incontro con gli amministratori del comune e del Fiora per capire a chi fa capo la responsabilità di questo non servizio e a chi dovranno rivolgersi i cittadini per avere pagati i danni che la popolazione subisce”.
“Se non basta – conclude il Pci – prepareremo una raccolta firme e andremo alla costituzione di un comitato per dire basta e denunciare questa non gestione, facendo anche pressione perché si ritorni ad una alla gestione pubblica che, fino a che c’è stata, ha meglio garantito un servizio fondamentale e un diritto per tutti i cittadini”.