GROSSETO – “In un momento delicato come quello dell’emergenza Covid, in cui è in particolar modo la popolazione anziana a vivere in una condizione di fragilità psicologica, il timore di una notte senza la guardia medica crea ulteriori timori e preoccupazione”. Così Andrea Ulmi, consigliere regionale della Lega e vicepresidente della Commissione Sanità, parla della decisione presa con l’ordinanza 107 del presidente della Regione Eugenio Giani che sospende il servizio di guardia medica notturna per sostituirlo con un consulto medico telefonico dalle 24 alle 8.
“In consiglio regionale – afferma Ulmi – stiamo mettendo a punto un atto in cui suggeriremo delle alternative. Se infatti resterà operativa la guardia medica, si dovrà trovare una soluzione per coprire le otto ore diurne in cui si sarebbero dovuti impiegare i medici del turno di notte. Stiamo predisponendo alcune soluzioni che, secondo noi, potrebbero rappresentare, se non la soluzione definitiva, almeno un argine alle difficoltà che si possono verificare in un periodo di emergenza”.
“La Toscana – afferma il consigliere della Lega- non ha un territorio uniforme e da zona a zona vede cambiare le esigenze. Ci sono comuni che sono difficilmente raggiungibili e che non possono rimanere senza medico. Nel futuro, magari, occorrerà verificare i dati ed il numero di interventi per ottimizzare il servizio, ma in questo momento bisogna preservare soprattutto la serenità di chi abita lontano dalle città o dai centri principali, con una popolazione prevalentemente anziana che, altrimenti, si sentirebbe ancor più abbandonata e con la paura del Covid sempre presente”.
“Quello che ci sorprende di più dell’ordinanza – conclude Ulmi- è come questa abbia colto impreparata la stessa maggioranza, visto che Giacomo Termine la critica da sindaco, mascherando la propria giacchetta da segretario del Pd provinciale, ma anche in Regione il capogruppo democratico Ceccarelli ne è rimasto spiazzato, come se gli fosse calata dall’alto senza preavviso. In questi giorni anziché parlare di incarichi e ruoli, avrebbero fatto meglio a confrontarsi per prendere una decisione che non creasse nuove paure nella popolazione”.