GROSSETO – «Da mesi oramai la manutenzione di reti, apparati e armadi di Tim e Open Fiber è fortemente deficitaria, con ripercussioni sulla qualità dei servizi telefonici». Lo scrive Walter Scopetoni, delegato alle telecomunicazioni nella segreteria provinciale Cgil.
«La scorsa settimana, ad esempio, erano 900 i guasti “aperti” da almeno dieci giorni – aggiunge Scopetoni – Una precarietà degli interventi di manutenzione oramai strutturale da mesi, come dimostra il guasto del cavo da 2.400 abbonati che a Santa Fiora ha dovuto attendere settimane per essere riparato. O quello che ha Grosseto ha dato gli stessi problemi agli utenti di Grosseto nord prima dell’estate.
Quello che i cittadini non sanno, però, è che questo disservizio, particolarmente grave nel momento di picco della pandemia, dipende dal comportamento della ditta appaltante Sittel. Che da agosto sta pagando solo la metà degli stipendi ai 40 dipendenti che si occupano della provincia di Grosseto, e ha debiti non onorati con la gran parte dei propri fornitori. Al punto che, al di là dei pignoramenti, a metà settimane sono esaurite le schede carburante dei mezzi aziendali, con i tecnici che per senso di responsabilità in molti casi riforniscono di gasolio a proprie spese.
Il personale che lavora per Sittel in base al contratto a canone con Tim e Open Fiber, inoltre, non si occupa solo di riparare i guasti della rete, ma anche della configurazione dei sistemi che dialogano con i diversi apparati.
Nei giorni scorsi la direzione aziendale di Sittel ha comunicato l’ennesimo ritardo nei pagamenti degli stipendi, un ulteriore impegno assunto e non rispettato che ha generato non pochi problemi alle lavoratrici ed ai lavoratori che con dedizione e abnegazione hanno continuato ad operare anche in questi mesi di emergenza sanitaria.
I lavoratori delle telecomunicazioni, inoltre, sono stati considerati essenziali dai vari Dpcm nel corso dell’emergenza sanitaria. Quelli di Sittel, pur in condizioni economiche precarie e fortemente preoccupati per il proprio futuro occupazionale, hanno con grande serietà e abnegazione continuato ad operare per garantire accesso alla rete e connettività a migliaia di cittadini italiani.
Le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil – conclude Scopetoni – alla luce del quadro aziendale esposto, sono fortemente preoccupate degli impatti occupazionali che potrebbero derivare dall’aggravarsi costante della situazione finanziaria aziendale. Per questo chiedono con urgenza l’apertura di un tavolo di crisi presso il Ministero del Lavoro».