CAMPAGNATICO – «Sono positiva da un mese, ho fatto la quarantena nella casa vuota di un mio nipote per consentire a mio marito di continuare a lavorare, e ora che potrei uscire mi dicono che la quarantena deve farla mio marito». La situazione di una nostra lettrice è surreale.
«Un mese fa sono risultata positiva al Covid. Con mio marito abbiamo un’azienda agricola, e per consentire a lui di continuare a lavorare ho deciso di allontanarmi dalla nostra abitazione. Un nipote mi ha messo a disposizione una casa vuota, ad Arcille, e mi sono trasferita lì».
«Nel frattempo – racconta – mio marito ha fatto due tamponi, entrambi negativi, e ha ripreso la sua vita. Qui dove abito da un mese sono venuti a farmi due tamponi e a ritirare la spazzatura due volte a settimana».
«Ieri il mio medico mi ha chiamato per dire che la mia quarantena era finita, ma che mio marito avrebbe dovuto iniziare la sua di quarantena. La mia dottoressa sostiene che, nonostante lei abbia fatto regolare comunicazione che io non ho convissuto con mio marito nell’ultimo mese, la mail deve essere andata persa, e dunque questo “distacco” non risulterebbe. Ma se sono venuti a farmi il tampone a casa, se mi ritiravano la spazzatura, qualcuno deve pur saperlo che ero qui. Mio marito in queste settimane è uscito, è andato al lavoro, forte dei tamponi negativi. Io posso restare ancora qui se necessario, ma lui deve andare al lavoro».
Sembra che la comunicazione però alla Asl non sia mai arrivata, e che la signora, per l’azienda sanitaria, continuasse a convivere con il marito anche in questi giorni di positività. L’azienda, contattata dalla nostra redazione a seguito della segnalazione e dell’articolo, si è comunque subito attivata per cercare di risolvere il problema e consentire all’uomo di uscire di casa e continuare a lavorare.