GROSSETO – Passi avanti nella lotta al Covid anche sul fronte farmacologico. Sono infatti positivi e lasciano ben sperare i risultati ottenuti dalla prima fase di sperimentazione dello studio, partito lo scorso marzo e promosso dal direttore del Dipartimento del Farmaco della Asl Toscana sud est, Fabio Lena e dal direttore della Farmacia ospedaliera del Misericordia di Grosseto, Gianluca Lacerenza, con l’obiettivo di indagare gli effetti del Baricitinib nel trattamento di pazienti Covid positivi.
Lo studio applicato è stato realizzato al Misericordia di Grosseto, ospedale Covid di riferimento per la Sud Est insieme al San Donato di Arezzo, e negli ospedali di Pisa, Prato e Albacete in Spagna, su un gruppo di 131 pazienti con patologia Covid-19, dalla forma lieve a quella più grave.
A Grosseto, in particolare, la sperimentazione è stata effettuata su 25 pazienti ricoverati nell’area di media intensità della bolla Covid che comprende il reparto di Malattie Infettive diretto dalla dottoressa Cesira Nencioni, e quello di Pneumologia, diretto dal dottor Antonello Perrella.
“I risultati raggiunti dimostrano che il Baricitinib, farmaco della famiglia dei JAK inibitori con effetti antinfiammatori e indicato per l’artrite reumatoide, presenta efficacia effettiva anche come antivirale, con un importante impatto clinico sui pazienti trattati inibendo l’evoluzione della patologia e riducendo il rischio di dover ricorrere alla ventilazione meccanica invasiva – dichiara Nencioni – I pazienti hanno tratto beneficio dal trattamento farmacologico, tanto che si è registrato una riduzione del 71% di rischio di mortalità e nello specifico gruppo grossetano importanti miglioramenti clinici nell’84% dei pazienti. Il trattamento è risultato sicuro e ben tollerato anche sulla popolazione anziana. Tuttavia, i pazienti candidati all’uso del farmaco devono presentare precisi criteri, individuati a seguito di un’attenta valutazione da parte degli specialisti”.
Il gruppo di lavoro toscano e spagnolo è stato coordinato dal professor Justin Stebbing, ricercatore dell’Imperial College di Londra, che ha raccolto le esperienze dell’uso di Baricitinib. Gli esiti sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Science Advance.
“Il successo del nostro studio clinico – spiega Lacerenza – è stata la multidisciplinarietà che ha visto farmacisti, infettivologi e pneumologi lavorare insieme integrando competenze professionali e capacità di lavoro in team. I dati clinici dei tre centri toscani, antesignani in studi no-profit nell’utilizzo del farmaco Baricitinib, dimostrano l’elevata professionalità del personale sanitario toscano da sempre punto di forza del Sistema Sanitario della nostra Regione”.
“Gli importanti risultati clinici pubblicati su una prestigiosa rivista internazionale come Science Advance – commenta Lena – ci gratifica stimolandoci a ulteriori progressi. Le nostre ipotesi di marzo 2020 hanno trovato conferma e robustezza nella condivisione dei dati con altri centri partecipanti allo studio. Sono in ballo nuovi progetti di ricerca nello stesso ambito in collaborazione con altri colleghi della Sud Est, cardiologi, infettivologi e dell’emergenza urgenza. Dati i buoni esiti, stiamo valutando di estendere l’uso del farmaco agli altri centri Covid della Sud Est”.
Di seguito il link allo studio https://advances.sciencemag.org/content/early/2020/11/13/sciadv.abe4724.