GROSSETO – L’Ordine delle professioni infermieristiche di Grosseto commenta le ultime notizie riguardo il reperimento di nuovo personale infermieristico in Toscana per fronteggiare l’emergenza Covid19.
“Siamo felici che la Regione abbia riconosciuto il grido di allarme lanciato insieme a tutti gli Opi della Toscana – spiega Nicola Draoli, presidente Opi Grosseto – sulla carenza del personale infermieristico e sul bisogno di nuovi professionisti, senza inventarsi soluzioni vicarianti la competenza infermieristica, anche in virtù del fatto che molti di noi si stanno ammalando e che gli ultimi assunti ricoprono in larga parte la carenza pregressa”.
Con la richiesta avanzata dal governatore della Toscana Eugenio Giani, vengono fortunatamente preservati i percorsi di studio che prevedono la conclusione del tirocinio e dell’esame di Stato ma vengono, al tempo stesso, anticipate le sessioni. Una decisione che, per la verità, a Siena era già stata predisposta.
“Quello che chiedevamo inoltre – continua Draoli – era forzare le norme di chiamata dalla graduatoria Estar; un percorso che rappresenta soltanto un primo passo verso una rivoluzione che dovrà essere concertata dal Ministero e quindi dalle singole Regioni per trasformare del tutto l’iter concorsuale italiano ormai inadeguato, elefantico e non meritocratico”.
Accolte, dunque, almeno due delle proposte avanzate dall’Opi Toscana. “Siamo soddisfatti per i tempi determinati dell’avviso pubblico – conclude Draoli – anche se temiamo che possa andare pressoché deserto, perché gli infermieri cercano stabilità lavorativa e in questo momento siamo talmente pochi rispetto alle numerosissime richieste che si registrano in tutta Italia che ovviamente fanno scegliere le soluzioni stabili. Dobbiamo continuare a ragionare da subito per il dopo sulla capacità attrattiva dei percorsi professionali e lavorare perché siano implementati i riconoscimenti professionali e ridotte le differenze tra trattamento nel servizio pubblico e nel settore privato. Un grazie ai nostri giovani infermieri che ancora una volta dimostrano valore deontologico e senso civico che dovrebbe far inorgoglire tutta Italia. I giovani infermieri stanno dimostrando che esiste davvero la ‘meglio gioventù'”.