GROSSETO – “Non riusciamo a comprendere come si possano equiparare i mercati ai centri commerciali”. Gabriella Orlando, direttore di Confcommercio, esordisce così commentando l’interpretazione dell’ultimo dpcm secondo la quale nei mercati all’aperto possono rimanere aperti solo i banchi che vendono prodotti alimentari.
“Condividiamo la necessità di limitare le aggregazioni, ma non riusciamo proprio a capire il fondamento logico che starebbe alla base della scelta di far chiudere i mercati non alimentari il sabato e la domenica.
In primo luogo, infatti, ricordiamo che i mercati settimanali sono un servizio per la cittadinanza e in alcune realtà, come Castiglione della Pescaia e Orbetello tali mercati si tengono proprio di sabato. La loro cancellazione significherebbe disservizio per i clienti e grave danno per i commercianti ambulanti.
Inoltre, se la ratio è quella di evitare assembramenti, pensare ad un mercato chiuso e ad una media o grande distribuzione aperta, ci sembra assolutamente ridicolo. Per capirsi: non si può andare al mercato, magari a comprarsi un capo economico, ma si può andare in un megastore, purché non classificato come centro commerciale, anche se è fuori provincia”.
Agostino Ottaviani, presidente provinciale Fiva Confcommercio Grosseto, si appella quindi “al buon senso affinché il governo faccia uno sforzo per uscire dalla logica dell’emergenza e riveda con maggiore attenzione la logica con cui vengono emanate le normative. Se è vero che dobbiamo difenderci dal virus è altrettanto vero che dobbiamo salvare le nostre imprese, specie le piccole. Norme chiare, controlli severi, ma attività aperte. Ci auguriamo che il governo proceda velocemente con la precisazione richiesta da Confcommercio chiarendo che i mercati all’aperto possono rimanere aperti anche con i banchi dei prodotti non alimentari. Il fatto che il comune di Firenze, dopo l’interlocuzione con il Governo, ha deciso di applicare il decreto solo nei mercati al coperto rafforza il nostro convincimento. Ci aspettiamo quindi che anche il Comune di Castiglione della Pescaia converga su questa interpretazione”.