GROSSETO – Undici casi di persone intossicate da funghi in provincia di Grosseto, e ben 50 in tutta la Asl sud est. Sono i dati forniti dalla Asl che precisa «In relazione all’aumento di casi di intossicazione da funghi dell’ultima settimana, l’Ispettorato micologico della Asl Toscana sud est ribadisce l’importanza di fare affidamento al servizio di sportello micologico che ogni anno, in questo periodo, l’Azienda mette a disposizione dei cittadini che raccolgono funghi. Sono 50 (9 in provincia di Arezzo, 11 in provincia di Grosseto, 30 in provincia di Siena) le persone intossicate nel territorio della Sud est ed il trend è in aumento».
Il monito diventa ancora più sentito in merito alla specie di funghi che al momento nella nostra macchia hanno preso il posto di porcini e ovoli, più facilmente individuabili e pregiati. I funghi che nascono in questo periodo invece sono molto meno conosciuti ai più e potrebbero mettere in difficoltà i cercatori, rischiando di raccogliere funghi potenzialmente pericolosi per la salute.
Il servizio gratuito degli sportelli micologici, distribuiti su tutto il territorio della nostra azienda e attivi fino al 4 dicembre 2020, rilascia un giudizio di commestibilità sui funghi raccolti, e vi si accede previo appuntamento telefonico, come riportato nel sito della Sud Est, alla pagina https://www.uslsudest.toscana.it/guida-ai-servizi/ispettorato-micologico/sportello-micologico.
L’Ispettorato micologico, struttura del Dipartimento di Prevenzione, è composto da tecnici della prevenzione con qualifica di micologo del Dipartimento delle Professioni Tecnico Sanitarie della riabilitazione e della Prevenzione, che in caso di accesso al Pronto soccorso per intossicazione, collaborano con i sanitari cercando di risalire dai sintomi alla specie responsabile dell’avvelenamento in modo che il medico possa velocemente applicare l’idonea terapia prevista.
Il ricorso alle cure mediche avviene in particolare quando funghi commestibili, come i porcini (Boletus edulis e relativo gruppo), vengono consumati in abbondanza o in cattivo stato di conservazione (ammuffiti o con presenza di larve); quindi si raccomanda ancora una volta di consumarli solo quando sono in perfette condizioni, cuocerli bene e non mangiarne in quantità eccessive o a pasti ravvicinati. E’ infine sempre consigliato di non somministrali mai a persone affette da patologie a carico del sistema digerente, donne in stato di gravidanza, ai bambini e anziani. I casi di avvelenamento sono provocati da specie tossiche spesso scambiate per altre commestibili, tra queste il prataiolo tossico (Agaricus xanthoderma), il fungo dell’olivo (Omphalotus olearius), il falso ordinale (Entoloma sinuatum), il fungo bianco (Clitocybe rivulosa), l’Amanita pantherina, mazze di tamburo tossiche (Macrolepiota venerata), fino alla potenzialmente mortale Amanita phalloides.
Si raccomanda di evitare qualsiasi consumazione di funghi non conosciuti o che presentano caratteristiche diverse dal consueto aspetto, nel colore e nell’odore, e di non affidarsi a presunti esperti. Per ogni dubbio, i micologi sono disponibili a indicare anche modalità appropriate di preparazione e cottura dei funghi raccolti.