PITIGLIANO – È stata da poco inaugurata una targa in ricordo dell’ingegnere Temistocle Sadun che nel lontano 1898 portò la luce elettrica a Pitigliano ma che, a causa delle sue origini ebraiche, non poté mai essere ricordato e celebrato.
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«L’istallazione della targa – spiegano i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle Lorenzo Olivotto, Franco Grillo ed Enrico Vincenti – è il risultato di una nostra proposta e il frutto di un importante lavoro portato avanti in collaborazione con la comunità ebraica locale. Siamo molto felici di essere riusciti a ricordare, come merita, l’ingegnere di origine pitiglianese Temistocle Sadun che tra la fine dell’800 e l’inizio del secolo scorso, ha contribuito allo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del nostro territorio».
«Per l’istallazione della targa – spiegano i consiglieri –è stato scelto il piazzale panoramico della Madonna delle Grazie proprio per sottolineare lo spettacolo romantico suscitato dal borgo con la sua illuminazione della rupe. Fu infatti proprio Sadun a portare l’illuminazione elettrica a Pitigliano. Era l’11 settembre del 1898 e, per la prima volta nella sua storia, le strade cittadine si illuminarono grazie all’istallazione di 30 lampadine».
«Il contributo che l’ingegnere ha dato al nostro territorio è però molto più ampio. È sua la realizzazione dell’attuale palazzo comunale di Pitigliano, inaugurato nel 1939 durante il ventennio fascista. Le origini ebraiche di Sadun lo videro partecipare all’evento tra il pubblico senza però essere mai citato. Al palazzo cittadino si aggiungono molte altre opere costruite su tutto il territorio maremmano: oltre a ponti, acquedotti, ville e palazzi l’ingegnere realizzò opere avveniristiche e profondamente innovative, se si considerano le tecnologie disponibili all’epoca, come centrali idroelettriche, linee telefoniche ed elettriche».
«Il riconoscimento all’ingegner Sadun – sottolineano i consiglieri comunali del M5s – è un atto dovuto in onore di una persona che ha fatto dell’innovazione ingegneristica il suo lavoro e la sua missione. Le sue opere hanno contribuito in maniera determinante ad arricchire e far sviluppare il nostro territorio e malgrado ciò, a causa delle sue origini ebraiche, Sadun non è mai stato ricordato e celebrato, finendo così nel dimenticatoio della storia».
«È stato proprio questo aspetto a colpirmi – spiega Francesco Berti, deputato toscano del MoVimento 5 stelle -. Il ricordo di Sadun è ancora più importante perché la storia stessa della città di Pitigliano è un esempio di accoglienza ed integrazione. Il borgo toscano è conosciuto in tutto il mondo come “la piccola Gerusalemme” perché lì, ed in generale in Maremma e in Toscana, si sono rifugiati gli ebrei costretti ad abbandonare il territorio dello Stato Pontificio alla metà del 1500. Il borgo toscano è un esempio di accoglienza e un simbolo della convivenza non solo pacifica ma anche fruttuosa tra diverse fedi religiose.
«La memoria – conclude Berti insieme ai consiglieri comunali – è l’essenza del presente e come MoVimento 5 Stelle siamo davvero contenti di aver contribuito a far sì che a Pitigliano vi sia una targa che non solo ricorda la figura dell’ingner Sadun ma che rappresenta, al tempo stesso, un simbolo concreto e una testimonianza per le generazioni future del senso di accoglienza e integrazione che animano il nostro territorio».