SCARLINO – «A Scarlino dopo quasi 60 anni di egemonia di sinistra il centro destra, camuffato da lista civica, ha vinto le elezioni locali proclamando fin dall’inizio della campagna elettorale la necessità di cambiamento e trasparenza nell’azione amministrativa, per poi non mettere in pratica nulla di questo una volta arrivati a governare» a parlare è il gruppo consiliare PensiAmo Scarlino.
«Dopo oltre un anno dall’insediamento, i risultati sono ben diversi dalle promesse, ed assistiamo ad una condotta di governo buia, con un uso molto limitato della comunicazione, adoperata quasi unicamente per la propaganda e non in risposta agli stimoli e alle critiche mosse delle minoranze del consiglio comunale».
«Un metodo che ignora le regole democratiche quali il rispetto e il dibattito con le opposizioni – prosegue la lista di opposizione -, i consigli comunali si tengono sporadicamente, e spesso con scarni ordini del giorno, alla stampa vengono date notizie col contagocce nonostante un ufficio stampa che pesa in maniera superiore al passato sui bilanci dell’ente e il sindaco non usa rispondere direttamente ai cittadini neanche sui social, lasciando spesso la risposta per interposta persona».
«All’inizio pensavamo ad un atteggiamento di presunzione o intimidazione nei confronti della nostra lista civica alle prime armi, tanto che siamo stati persino minacciati di querela ed ignorati in seguito, ma visto che lo stesso trattamento è riservato pure agli altri gruppi consiliari, compreso il consigliere di Fratelli d’Italia uscito dalla maggioranza, cominciamo a pensare che dietro ci sia una strategia politica».
«Snobbare le opposizioni e tacere di fronte alle critiche può pagare nel breve periodo, ma passata la luna di miele con l’elettorato o si risponde con i fatti o il mutismo si trasforma lentamente in imbarazzo e debolezza, sinonimo d’insicurezza e mancanza di capacità nella risoluzione delle difficoltà che rimangono sul tappeto, anzi aumentano col passare del tempo».
«Il nome Scarlino associato a quel “può” è stato inflazionato di promesse elettorali che ad oggi non vedono soluzioni neppure all’orizzonte, stavolta evitiamo di fare l’elenco della spesa delle criticità ma sappia caro sindaco non è tacendo che si risolvono i problemi e neanche appellandosi sempre al lascito della precedente amministrazione, peraltro senza neanche approfondire poi le affermazioni fatte» continua PensiAmo Scarlino.
«Se poi fosse strategia crediamo che le si rivolterà contro, a differenza del suo mentore, il sindaco di Grosseto onnipresente sui giornali e sui social: lei ha scelto la stessa tattica che nella passata consiliatura il suo gruppo il “Coraggio di cambiare” tanto biasimava, accusando il suo predecessore quando di “essere nelle sabbie mobili”, o “fallimentare”, oppure “l’isola che non c’è” o di andare a “chi l’ha visto” e ci limitiamo a citare solo alcuni titoli di giornale di quei tempi».
«Forse fra il dire e il fare c’è davvero di mezzo il mare e oggi si rende conto quanto sia difficile trasformare quegli slogan in azione di governo. Da parte nostra chiediamo di accettare il confronto, rispondere alle nostre critiche, ammettendo le debolezze della maggioranza e della giunta, non solo convocare i capigruppo quando si è in difficoltà per cercare soluzioni condivise, sperando di non essere fuori tempo massimo. Il nostro auspicio è quello di non essere costretti a rivolgerci più in alto, magari al prefetto, per chiedere il rispetto delle minime prerogative democratiche che oggi scarseggiano nel nostro comune» conclude la nota.