PORTO SANTO STEFANO – Mario Battilanti, 91 anni, partito domenica 27 settembre da Fezzano di Portovenere (SP) a bordo di Lumiere III per realizzare il sogno di fare il giro d’Italia a vela, arriverà oggi a Porto Santo Stefano dove sarà ospite della Lega Navale Monte Argentario. Il viaggio, che è un inno alla vita in un momento difficile per le persone “diversamente giovani” è stato battezzato #Forza91 in omaggio all’età del navigante.
«Oggi è una giornata buona, niente pioggia e vento favorevole» dice Mario che sta navigando insieme all’armatore Paolo Zannini (56 anni) e Leandro Bernardini (24 anni); i tre sono i soci dell’associazione La Nave di Carta che, insieme alla Lega Navale Italiana, ha dato al veterano del mare la possibilità di mettere vento nelle vele di un sogno.
Le prime giornate di navigazione sono state dure, vento in prua, onda lunga e tanta pioggia. Ma Mario, che ha alle spalle quasi un secolo di passione per il mare non si scompone: «Mi sono fatto una bella doccia calda allo Yachting Club Punta Ala, abbiamo asciugato i vestiti e fatto una buona colazione. Non serve altro». Lo YC Punta Ala, con un bel gesto di solidarietà marinara, ieri sera ha accolto l’equipaggio di #Forza91 dandogli la possibilità di riprendersi dopo una giornata di navigazione impegnativa.
La storia di questa impresa, che non vuole battere nessun record, nasce quasi per caso, dalla necessità di trasferire Lumiere III dal Golfo della Spezia a Marina di Ravenna. Paolo cerca un marinaio, Mario si fa avanti: «Vengo io», dice. I due sono legati da una lunga amicizia nata sotto le insegne della Scuola di vela di Caprera.
«Abbiamo discusso a lungo sull’opportunità di fare questo viaggio in questa stagione.» dice Marco Tibiletti presidente della Nave di Carta, «Poi, Ennio, uno dei nostri soci ha detto: “Nessuno chiede mai agli anziani se hanno sogni. Eppure ce li hanno, quindi diamogli una mano a realizzarlo”. E così ci siamo messi in movimento insieme alla Lega Navale Sezione di Lerici. E’ partita un’onda solidale perché #Forza91 è un messaggio forte per tutti e riguarda il nostro rapporto con gli anziani. La generazione di Mario ha costruito l’Italia, la nostra società li ha dimenticati, li ha resi invisibili, li ha messi ai margini. Eppure loro sono qui, con la loro esperienza, la loro memoria, la loro energia. Sta a noi metterci al loro fianco, includerli e accompagnarli in nuove avventure.»
Classe 1929, residente ad Ameglia (Sp), veterano di Caprera, una passione per la vela e per il mare che lo accompagna da tutta la vita, Mario è il vecchio che ha deciso di mollare gli ormeggi, le incognite del Covid e di andare per mare perché, dice: «Non bisogna aver paura di vivere. Che dovrei fare? Stare a casa a misurami la pressione? Meglio provare a fare il giro d’Italia a vela.».
Nato a Taranto nel 1929, a soli 15 mesi arriva alla Spezia al seguito del padre, sottufficiale dell’Esercito, artigliere, esperto artificiere e di balistica. In piena guerra la famiglia si trasferisce nuovamente in Puglia dove resta fino alla fine del conflitto. Poi di nuovo il trasferimento al Nord, destinazione Torino dove il giovane Mario arriva da emigrante e deve fare i conti con l’astio contro i meridionali. Fa di tutto, dal venditore di rossetti e caramelle al manovale, fino a quando non riesce ad entrare alla Fiat come “persona di fiducia”, in pratica uomo delle pulizie. «Pulivo gli uffici dei dirigenti, da Valletta in giù» ricorda. Però vuole anche studiare e prendere il diploma di perito elettrotecnico. Lo ferma la tubercolosi, due anni di sanatorio. Lui va oltre. I polmoni sono danneggiati, ma lui non rinuncia a fare apnea. Il fisico è provato, ma lui va in barca appena può. Il mare è il suo banco di prova. Non si arrende e continua a studiare e a lavorare in Fiat. Riesce a prendere il diploma di geometra e a fare carriera, diventa uno dei responsabili della gestione del personale. Ma il mare lo chiama continuamente. Scuola di vela a Caprera («dovevo diventare istruttore, ma non mi piacevano le derive. Mi annoiavo a morte», ricorda), estati a Pianosa dove lo zio è direttore del carcere, navigazioni in Mediterraneo e con la pensione riesce finalmente a dedicarsi alla sua grande passione: il mare.
Una passione condivisa da tutti quelli che stanno dando una mano: i soci della Lega Navale Italiana, i marinai della Nave di Carta e dell’Unione Italiana Vela solidale che si daranno il cambio a bordo per aiutare Paolo e Mario, ma anche tanti velisti che in questi giorni stanno scrivendo alla Nave di Carta per dare disponibilità.
Il diario di viaggio sarà on line sulla pagina Fb di La Nave di carta e sul sito www.navedicarta.it .