Residenti e pendolari chiedono più attenzione per la frazione del comune di Gavorrano
di Annalisa Mastellone
Potassa – Chiunque arrivi a Potassa, località di Gavorrano a circa 4 chilometri da Bagno, non può non rimanere colpito dal brutto scenario testimoniato dalle foto che pubblichiamo in questo articolo: un’enorme area dismessa, affacciata sulla vecchia Aurelia, con imponenti strutture fatiscenti, circondate da muffa, erbacce, spazzatura, oggetti di materiale vario, pericolosamente abbandonati un po’ ovunque, escrementi e carcasse di animali.
L’edificio “ex Consorzio Agrario a Potassa
Questo è quello che resta dell’area di proprietà comunale che un tempo ospitava il vecchio Consorzio agrario di Grosseto: oltre 1000 metri quadri occupati da un edificio principale, alcuni depositi e una rimessa, che ora appaiono visibilmente degradati e abbandonati all’incuria. Intuibili, in queste condizioni, i disagi lamentati da molti residenti della zona, preoccupati da possibili cedimenti in alcune parti della struttura, che in molti punti mostra evidenti e ampie crepe, finestre e porte rotte e senza vetri, attrezzi arrugginiti e muri pericolanti. Ma i problemi lamentati dai residenti non finiscono qui. Arrivando infatti nel cuore di Potassa, un nucleo di case a ridosso della vecchia statale Aurelia, balza all’occhio l’evidente degrado di un altro edificio pubblico. Si tratta del vecchio centro sociale, nei locali dell’ex scuola della zona, che a volte viene usato, in parte, anche come ambulatorio medico, o come sede di riunioni e per le elezioni. Le scale d’ingresso sono scivolose e piene di muffa, che circonda anche i muri di perimetro dell’intera struttura, in più punti senza intonaco. «E’ brutto vedere abbandonate così queste strutture – ha detto un residente della zona -. Sono edifici che dovrebbero essere ristrutturati e messi a disposizione di noi cittadini, insomma bisognerebbe trasformarli in qualcosa di utile per il paese. Ma Potassa è stata dimenticata ormai da anni dall’Amministrazione».
Qui siamo a due passi dalla stazione ferroviaria del paese, al centro di altre lamentele di alcuni pendolari gavorranesi, che ogni giorno prendono il treno tra notevoli disagi: la sala passeggeri è chiusa, insieme ai bagni, e non c’è personale addetto alle informazioni. E anche qui, struttura in degrado, con muffa, umidità, erbacce, crepe nei muri e nella pavimentazione. «Non c’è alcun servizio per i viaggiatori – ha detto una pendolare – solo sporco e incuria. Per un’emergenza o un bisogno improvviso non possiamo neanche usare i bagni. Magari dovremo fare come alcuni che usano il sottopassaggio in caso di necessità improvvisa». Aperta nel 1864, la stazione di Potassa ha l’architettura tipica di un caseggiato di campagna, con fabbricati disposti su più livelli, che ospitano bagni, sala viaggiatori ed altri locali destinati forse a eventuale personale.
Le pareti sono evidentemente danneggiate da muffa e umidità, con intonaco crollato in vari punti, sia sui mini interni che esterni, mentre alcuni infissi di legno sono decadenti. Inoltre, davanti al fabbricato della sala d’attesa ristrutturato qualche anno fa, la strada che conduce i passeggeri verso i binari ha la pavimentazione ricoperta da erba alta. Ma non solo: di erba è invasa addirittura una parte del tetto, che presenta tegole vecchie e malridotte. Anche la comoda rampa per disabili e le scale che portano al sottopassaggio mostrano evidenti segni di incuria e di inciviltà: perdite e infiltrazioni d’acqua su muri e pavimento, tracce di “bisogni” in giro o addirittura sulle pareti del sottopassaggio, abbellita però da divertenti e colorati murales. «Oltretutto – sottolinea la pendolare – essendo in una zona periferica e isolata, senza sorveglianza e servizi, la stazione è frequentata, soprattutto di sera, da drogati e barboni che qui trovano un ottimo rifugio. Per non parlare di chi si diverte a fare solo danni. Ovvio che senza controllo questo posto diventa pericoloso: c’è chi ha detto di aver trovato siringhe in qualche angolo della struttura. Insomma è un luogo pubblico, ci vuole rispetto».
Ma la buona notizia è che lo scalo ferroviario di Potassa verrà inserito, a partire dal 2011, nei prossimi progetti di riqualificazione, pianificati da Rete ferro viaria italiana (Rfi) – società del gruppo Ferrovie dello Stato, proprietaria e responsabile della manutenzione dell’immobile. Lo aveva annunciato un anno fa Cesare Donnini, ingegnere della sede regionale Rfi di Firenze, competente di zona. «Conosciamo la situazione della stazione di Gavorrano – aveva dichiarato tra le colonne del Corriere di Maremma – ma tendenzialmente non riusciamo a gestirla: inutile tenere aperta la struttura e i bagni, proprio a causa del fatto che lì vengono a dormirci barboni, si ritrovano drogati e vandali che si divertono a rovinare quel che c’è. Rfi ha già un piano di riqualificazione per il 2010, ma purtroppo, avendo un budget di spesa limitato, stazioni piccole e poco sfruttate come quella di Gavorrano passano in secondo piano rispetto a quelle più grandi, con maggiore traffico ferroviario regionale e una grande utenza, che hanno quindi una priorità di intervento. Tuttavia la nostra intenzione è di rimettere a posto tutte le strutture della rete. Per cui posso dire che la stazione di Gavorrano verrà inserita in un nuovo piano di riqualificazione a partire dal 2011».