FOLLONICA – Attore di cinema e di teatro, scrittore, regista, presentatore e autore. Segno zodiacale: Sagittario. Segni particolari: un grande amore per la Maremma. Ecco chi è Paolo Ruffini, che tra un impegno e l’altro oggi mi ha concesso questa intervista.
Paolo che cosa ha di speciale per lei la Maremma?
Che domanda difficile, ma forse faccio prima a rispondere al contrario. Che cosa non ha di speciale?
La terra è sicuramente speciale, dalle colline al mare, e se non basta la mia parola lo dice anche Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Il cibo è così speciale che non so nemmeno se iniziare dal vino, dall’olio, dai tortelli o dall’acquacotta. Meglio fermarmi che già mi è venuta fame.
Il fatto è che sono di parte, però c’è una cosa della Maremma che per me è ancora più speciale delle altre: le persone, e la loro straordinaria capacità di non prendere la vita troppo sul serio, il loro grande talento all’ironia e alla risata, quella vera.
Da poco concluso, il Follonica Summer Talk è stato un vero successo, complimenti. Se dovesse definirlo con tre aggettivi quali sceglierebbe?
In un anno complicato per tutti, anche per il settore artistico, abbiamo deciso comunque di non interrompere il progetto Follonica Summer inaugurando una nuova occasione come il Talk, proprio per regalare alla Maremma delle serate di spensieratezza e sorrisi.
Abbiamo condiviso con il pubblico e gli ospiti momenti emozionanti e divertenti, come il lungo applauso del pubblico dedicato a Barbara Buchet per il suo compleanno, o come Sandra Milo che ha parlato d’amore con incanto, o le performance esilaranti di Herbert Ballerina, Massimo Bagnato e Leonardo Fiaschi, e gli incontri con gli sportivi Chiara Penco e Daniele Cassioli, che hanno raccontato i loro straordinari percorsi personali e professionali. Insomma, abbiamo alternato spunti di riflessione con lo svago puro, perché ci meritiamo di sorridere anche quando sembra più difficile. E naturalmente non avremmo potuto farlo senza la magnifica accoglienza e la partecipazione del pubblico della Maremma.
Allora, se mi permetti, invece di tre aggettivi ti do i tre “ingredienti” per la mia personale ricetta della felicità: Toscana, leggerezza e ottimismo.
Paolo, sappiamo che da diversi anni porti avanti il progetto Up&Down, uno spettacolo teatrale con degli strepitosi attori con disabilità. Continua il tuo impegno nel sociale?
Up&Down è un progetto a cui voglio molto bene, sono ormai 5 anni che – insieme alla Compagnia livornese Mayor Von Frinzius – portiamo questo spettacolo in tutta Italia, e non vediamo l’ora che i teatri riaprano per poter riprendere la tournée.
Da questa magnifica esperienza teatrale è nato anche “Up&Down un film normale” che racconta proprio l’avventura del tour, è un documentario emozionante e anche molto divertente.
A proposito di film, quest’anno sto lavorando a un altro progetto dal titolo “PerdutaMente”, si tratta di un documentario sulla malattia di Alzheimer: quello che sto cercando di fare è raccontare le storie non solo dei pazienti, ma anche dei loro familiari, perché si parla ancora troppo poco di come questa patologia si ripercuota su tutta la famiglia, non solo nella gestione quotidiana, ma anche in quella emotiva.
Ho incontrato persone meravigliose, dei veri e propri supereroi quotidiani, e nelle interviste abbiamo affrontato temi davvero importanti, come il valore della memoria, e il tema della cura, dell’amore. Ci lavoreremo ancora in autunno e speriamo di poterlo presentare il prossimo anno.