MASSA MARITTIMA – Massa Comune risponde ai sindacati e alle Rsu aziendali: «Leggiamo il comunicato delle Organizzazioni sindacali e delle Rsu del comune di Massa Marittima contro la lista civica Massa Comune e rimaniamo esterrefatti. Intimidazioni e atti persecutori verso i dipendenti: fuori i fatti ed i nomi. Questo sistema di discredito generale che attribuisce cose gravi ma inesistenti – prosegue Federico Montomoli capo gruppo di Massa Comune -, senza mai portare un atto concreto e uno straccio di prova, è un inaccettabile metodo tipico dei peggiori regimi.»
«E’ singolare che le organizzazioni sindacali CGIL e UIL, facendo finta di difendere i dipendenti da fantomatici attacchi – prosegue Montomoli -, si schierino a difesa dell’amministrazione che è chiamata da Massa Comune a rendere conto delle disgraziate scelte che compie a danno della città. Non piace il nostro modo di fare politica; ci spiace per loro e per tutta la congrega, ma saranno gli elettori a giudicare l’operato delle forze politiche. Ci accusano di fare troppe richieste di accesso agli atti, oltretutto secondo loro inutili. Se vogliono gli spieghiamo ogni singola richiesta, anche se non tutte hanno prodotto denunce agli organi competenti, ma gli atti si chiedono anche per conoscere, non solo in caso di presunto illecito.»
«Casualmente però ne citano due, quella relativa all’area ex-Agraria e quella per l’area Molendi – afferma ancora Massa Comune -. Sulla prima abbiamo prodotto circostanziate denunce alla procura, alla corte dei conti, ricorso al Tar ed al Consiglio di Stato, sulla seconda pesa sul comune una richiesta di danni per 5,5 milioni di euro e chissà se non ci scappa qualche altra denuncia. Scusate se è poco! Non è che qualcuno ha paura di rimetterci le penne qualora emergessero responsabilità come è ipotizzabile? E allora ricorre anche al sindacato pur di discreditarci e tentare di fermarci?»
«Se poi si vogliono far passare per intimidazioni le denunce agli organi competenti su fatti specifici nei confronti di alcuni funzionari, che – sottolinea montomoli – d’altra parte hanno accettato di svolgere un ruolo di responsabilità, per il quale dovrebbero avere anche adeguata preparazione, è segno che, secondo questi novelli paladini della democrazia, chi sbaglia , magari quando è consapevole di sbagliare, non deve essere chiamato a rispondere delle proprie responsabilità. Per quanto riguarda le nostre denunce, li sfidiamo ad un confronto pubblico norme di legge alla mano, siano onesti e comincino ad elencare e documentare puntualmente quanto affermano con tanta spregiudicatezza, perché per ora quella che fanno è solo diffamazione a servizio del potere – concludono -; alla faccia della tanto sbandierata democrazia.»