GROSSETO – “In questo complicato momento storico che il Sistema Italia sta vivendo diventa davvero difficile comprendere la decisione del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che ha lanciato una consultazione pubblica su alcune proposte di legge che mirano a rimuovere progressivamente dei sussidi considerati ambientalmente dannosi. Tra queste ci sarebbe anche l’intenzione di aumentare l’accisa sul gasolio per autotrazione portandolo ad essere meno conveniente rispetto alla benzina”
A intervenire a favore degli autotrasportatori è il segretario di Confartigianato Imprese Grosseto Mauro Ciani, che sottolinea che “se l’aumento delle accise sul gasolio azzerasse il gap che esiste tra quest’ultimo e la benzina, le conseguenze saranno a carico non solo di chi lavora nel settore ma, a caduta, anche dei i singoli cittadini”.
“Quasi tutte le imprese del settore utilizzano questo tipo di carburate – precisa Ciani – e il danno che una simile decisione comporterebbe, in relazione anche alle difficoltà del momento, è davvero incalcolabile.
La proposta del ministro, così come delineata, sembra inoltre tutt’altro che coerente perché se è vero che le accise dei due carburanti è diversa, è altrettanto vero che sono diverse anche le prestazioni e l’impatto ambientale. Non si può non tenere ben presente che rispetto alla benzina, il gasolio, grazie alla crescente efficienza dei motori e agli investimenti del parco veicoli effettuati negli ultimi anni dagli imprenditori, consente di fare più chilometri con un litro producendo minori emissioni di CO2. Inoltre le imprese del settore versano molto di più rispetto all’inquinamento prodotto: appositi studi hanno infatti rilevato come un camion Euro6 genera un costo esterno pari a 11,30 centesimi di euro mentre paga, di sola accise netta, 40,30 centesimi, pari ad un miliardo di euro all’anno.
Poiché l’idea del Ministro sembra motivata da scelte che nulla hanno a che fare con ideali ecologici, la interpretiamo semplicemente come una nuova tassazione a carico di chi ha continuato a garantire, nei mesi di emergenza sanitaria, la movimentazione di prodotti da una regione all’altra e tra il nostro Paese e l’Europa.
Battere cassa su un settore che ha il 95% dei mezzi alimentati a diesel rischia di mettere definitivamente in ginocchio un comparto strategico.
Ricordiamo che la differenziale tra le due aliquote si ritrova in quasi tutti gli Stati membri della Ue, un scelta fatta per promuovere un graduale ricambio dei veicoli verso motorizzazioni con un ridotto impatto sul clima; oggi percorrere la strada proposta dal Ministro equivale dunque punire chi ha fatto ciò che gli si chiedeva di fare.
Come Confartigianato – conclude – chiediamo alla politica locale che si attivi a livello nazionale affinché la proposta venga abbandonata, l’aumento delle accise é un provvedimento economicamente dannoso, soprattutto in un momento di contingenza come quello attuale, una scelta che inciderà principalmente sulle imprese meno strutturate e che, in una visione più ampia, avrà ricadute anche sui singoli cittadini con l’aumento dei prezzi dei beni di consumo”.