CAPALBIO – “Unanimità solo di procedura, ma non di fatto perché noi non abbiamo partecipato, motivandolo, al Consiglio comunale che ha approvato la ridimensionata variante urbanistica di Capalbio”.
Così l’opposizione in consiglio comunale spiega perché non ha partecipato ai lavori del Consiglio comunale.
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“Ci sorprende la scorrettezza nel far passare per unanimità ciò che, nei fatti, non lo è – affermano i consiglieri di La Nostra Capalbio Valerio Lanzillo e Alberto Pasquarelli e Vivere Capalbio Marco Donati e Alessio Teodoli–. Va bene se lo si dice, ma si spiega che l’opposizione non ha partecipato ai lavori non essendo d’accordo sull’atto e sulle tempistiche così come annunciato.
“Una variante su cui la minoranza ha nutrito forti dubbi sin dal novembre 2019, quando è partito l’iter di approvazione, confermati anche dalle numerose osservazioni della Regione Toscana che, di fatto, l’ha depotenziata quasi in toto, salvo per alcune criticità che, per le minoranze, restano.
Quello ‘stradello’ fatto dal Sindaco e dai tecnici in Regione per porre rimedio a questa situazione è la dimostrazione che avevamo ragione, nonostante ciò, però, il 6 agosto è stato approvato in fretta e furia, peraltro senza la presenza del sindaco che era in ferie, l’avvio del procedimento per il Piano Strutturale ed il Piano Operativo, questo senza consultare minimamente le opposizioni che avrebbero potuto dare qualche suggerimento.
L’assessore Stefani, comunque, persona cui riconosciamo competenza e preparazione, ha trovato la procedura per velocizzare ulteriormente i lavori per l’adozione di un atto, cui noi rimaniamo contrari soprattutto perché fa perdere quella vocazione agricola del territorio che era nello spirito della Riforma Agraria, andando a premiare, tra i dubbi della normativa regionale, i cosiddetti agrialberghi.
La Regione aveva imposto dei vincoli, ma qui si registrano fino a duemila metri cubi di volumetrie trasferibili che ci sembrano decisamente eccessive. Peraltro l’assessore, in consiglio comunale, aveva fatto presente che chi lo aveva richiesto aveva rinunciato a questa possibilità ed invece ce la ritroviamo nel Piano Strutturale.
Inoltre sugli agrialberghi a nostro giudizio viene violato l’accordo di co-pianificazione con la Regione, senza dimenticare che nella variante sparisce anche la Vas, la Valutazione Ambientale Strategica che per noi è uno strumento di garanzia.
Il rischio è che Capalbio resti appetibile per chi cerca speculazioni – concludono i consiglieri – mentre noi dobbiamo salvaguardare un territorio che, nella sua bellezza, è stato conservato per centinaia di anni e che con un semplice atto può essere compromesso”.