GROSSETO – “Difronte alla decisione autonoma di alcuni primari del Misericordia di lasciare il proprio incarico per ricoprire il ruolo in altra sede, possiamo solo prenderne atto. Seri professionisti di cui la comunità grossetana dovrà fare a meno. D’altro canto, c’è il massimo rispetto per la loro scelta, dettata da motivazioni personali, che non possiamo che accettare. Ciò che adesso è però prioritario, e lo stiamo già facendo, è garantire al più presto la loro sostituzione con professionisti altrettanto qualificati che portino avanti l’ottimo lavoro fin qui svolto nell’interesse di tutti i cittadini”.
Con queste parole il direttore generale della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso, commenta la notizia delle dimissioni volontarie di quattro direttori di UOC del Misericordia che tra settembre e novembre prenderanno servizio in altre sedi della Asl o in altre aziende sanitarie.
Appena la Direzione della Sud Est ha ricevuto la richiesta di dimissione, si è immediatamente attivata richiedendo a Estar l’avvio delle procedure concorsuali. Con noto, il sistema sanitario toscano prevede che sia Estar, l’ente tecnico-amministrativo, ad occuparsi dell’indizione dei concorsi per direttori di Unità complessa nelle Asl.
“L’impegno della Sud Est è stato significativo, tant’è che contiamo di poter effettuare i colloqui di selezione entro la fine di settembre per i direttori di Chirurgia generale, Nefrologia, Radioterapia e Urologia. Per queste ultime due discipline le date sono già state fissate alla fine di agosto. Inoltre abbiamo deliberato l’avviso per la direzione di Ostetricia e Ginecologia che a giorni sarà pubblicato – conclude D’Urso – Da quando questa direzione si è insediata, abbiamo puntualmente sollecitato Estar per velocizzare i processi ed infatti i tempi di esecuzione si sono ridotti. La mobilità dei professionisti c’è sempre stata, ma il nostro dovere è ottimizzare i tempi per tutelare la salute dei cittadini e dare continuità, per quanto in nostro potere, alla direzione delle specialistiche ospedaliere, garantendo la stessa qualità dell’offerta assistenziale”.