GROSSETO – “Non sono io uno dei parlamentari che hanno usufruito del bonus di 600 euro destinato alle partite Iva e aggiungo anche che né la mia azienda, né quella del settore agroalimentare di cui sono socio hanno richiesto il bonus di mille euro destinato al settore agricolo”.
Il deputato della Lega Mario Lolini decide di rispondere alle telefonate giunte da diverse redazioni che chiedevano se fosse uno dei tre parlamentari del Carroccio ad aver usufruito del bonus destinato alle partite Iva.
“Non so come possano essere circolate certe voci e mi tutelerò legalmente contro chi le ha diffuse – afferma -. Per ulteriore scrupolo, di fronte alle telefonate dei giornalisti, ho fatto fare un controllo al commercialista se, per errore, la richiesta fosse stata inoltrata a mia insaputa e mi ha confermato che non sono mai state presentate domande a mio nome”.
“Che io appartenga al mondo dell’agricoltura è noto a tutti – afferma Lolini- e che nel periodo del lockdown ho cercato di essere vicino al mio territorio, a partire dai cittadini e dalle aziende, è noto. Per questo ho cercato di promuovere quotidianamente tutte quelle risorse di cui il territorio avrebbe potuto usufruire per far fronte alla crisi. Però non ne ho fatto mai richiesta né per me, né per le mie aziende. Se questo può aver fatto pensare a qualcuno il contrario vuol dire che si sbagliava di grosso e ne risponderà nelle sedi opportune”.
“Tra l’altro sono molto amareggiato, in quanto sono stato tra i primi esponenti politici che, durante il lockdown, ha annunciato di fare donazioni in ambito sociale. Un gesto voluto che ebbe grande risalto sulla stampa e del valore ben superiore ai 600 euro – conclude il deputato -. L’ho fatto in maniera convinta come continuerò ad agire nell’interesse del mio territorio. Ma mai chiederei un contributo per me stesso, percependo l’indennità da parlamentare. Questo lo considero un gesto, seppur previsto dalla legge, moralmente inaccettabile”.