SCANSANO – La sanità è una priorità. Lo afferma il sindacato pensionati della Cgil di Scansano parlando dei problemi del capoluogo e delle frazioni.
«La crisi provocata dall’epidemia ha aggravato una situazione già di degrado delle strutture e dei servizi sanitari nel nostro territorio. A Scansano c’è carenza di prevenzione e di cura, è il caso di riprendere in mano la discussione, ma non dai desideri di potere degli amministratori regionali e locali ma dai diritti dei cittadini. Serve rafforzare la rete pubblica della sanità e dell’assistenza sociale sul nostro territorio».
«Chiediamo una rinnovata operatività della Postazione di emergenza territoriale di Scansano con la copertura prioritaria della totalità dei turni anche in carenza di personale – prosegue la Cgil -; gli infermieri che turnano devono avere competenze adeguate attraverso la formazione; aumento dell’attività ambulatoriale infermieristica con incremento delle prestazioni ben definite; attivazione e potenziamento dell’attività infermieristica domiciliare, ripristino e potenziamento degli ambulatori ancora attivi e di quelli soppressi; ripristino su tre giorni del servizio sportello per garantire un servizio fondamentale ai cittadini che abitano il territorio; il ripristino dei prelievi con la prenotazione in loco».
«Come Cgil siamo per creare un’entità collettiva, aperta a tutti e completamente gratuita, siamo per l’applicazione della delibera regionale del 16 febbraio 2015, n. 117 sulle Case della Salute. La Casa della Salute è parte fondamentale ed essenziale della rete dei servizi aziendali delle Cure primarie, che permette una relazione diretta tra l’assistenza territoriale e gli altri nodi della rete assistenziale. È strutturata in sedi fisiche ben riconoscibili e presenti in maniera omogenea sul territorio regionale; i cittadini saranno presi in carico per i loro problemi assistenziali da team multi professionali coordinati clinicamente dai medici di Medicina generale (MMG), titolari della scelta del singolo paziente, garantendo la fluidità dei percorsi ed i necessari raccordi con gli altri servizi aziendali attraverso la medicina di comunità, per rafforzare le cure primarie e l’integrazione fra sociale e sanitario».