GROSSETO – “Finalmente l’Europa è andata oltre gli egoismi nazionali. Bene l’accordo sul Recovery Fund, anche se il percorso da fare è ancora lungo: per ottenere i 209 miliardi (tra prestiti e fondo perduto), l’Italia dovrà presentare entro il 15 ottobre progetti credibili, obiettivi ed un cronoprogramma rigoroso per ottenere risorse che saranno disponibili solo a partire dal 2021. La vera partita quindi inizia adesso e si gioca sul piano delle riforme”.
A scriverlo, in una nota, Elisabetta Ripani, deputata di Forza Italia, e Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia Grosseto.
“Ma sul piatto europeo sono immediatamente disponibili per l’Italia 37 miliardi – proseguono -, praticamente gratis e senza condizioni, se non quella di finanziare i costi diretti o indiretti di sanità, cura e prevenzione legati alla crisi del Covid-19: parliamo della linea di credito collegata ai fondi del Mes, l’ex fondo salva-Stati oggi riconvertito a salva-sanità.
Le contrapposizioni politiche ed ideologiche hanno deviato il dibattito su posizioni strumentali in chiave anti-europea, danneggiando l’Italia.
Il Mes presenta meno condizioni del Recovery Fund appena approvato e le risorse sono immediatamente disponibili: oltre 2 miliardi per la Toscana e centinaia di milioni di euro per la sanità maremmana, da destinare all’Ospedale Misericordia a Grosseto ed a tutti i nosocomi della provincia, Orbetello, Massa Marittima, Pitigliano, Castel del Piano. Fondi che si traducono in ammodernamento dei presidi ospedalieri e delle dotazioni tecnologiche, edilizia sanitaria, potenziamento della diagnostica, rafforzamento della sanità territoriale, centri di cura e riabilitativi, investimenti nella ricerca e via discorrendo, andando a migliorare le criticità che tutti i giorni denunciano pazienti ed operatori sanitari.
La sanità pubblica ha bisogno di un grande piano di investimenti, a prescindere dal Covid, e servono quelle risorse che lo Stato non ha e deve prendere in prestito: senza Mes dovrebbe farlo a condizioni di mercato meno vantaggiose. Soprattutto adesso non possiamo farci trovare impreparati qualora dovesse nuovamente rialzarsi la curva del contagio in autunno.
Dobbiamo investire in sanità e trasformare la crisi in un’opportunità – concludono -: è l’ora di uscire dal vortice dei no, vogliamo una sanità a misura di cittadino e condizioni ottimali di lavoro per il personale sanitario. Saremo anche impopolari, ma il tempo ed i fatti ci daranno ragione”.