ORBETELLO – «Vietare le sagre è solo il risultato di uno scontro interno all’amministrazione e nulla ha a che fare con la sicurezza e la salute pubblica dei cittadini» afferma Cristina Comandi per Alleanza democratica civica e progressista. «È evidente che la partita di potere l’abbia vinta l’assessore Ottali contro il sindaco Casamenti, curando gli interessi del suo elettorato di riferimento che corrisponde a fette degli esercenti della ristorazione».
«Lo svolgimento delle manifestazioni enogastronomiche, infatti, è stato regolamentato e disciplinato dal Dpcm e dai protocolli delle ordinanze della Regione Toscana, procedure che ne consentirebbero quindi il regolare svolgimento. Abbiamo invece appreso da Facebook, in un delirante susseguirsi di post, dapprima che la decisione dell’Amministrazione sarebbe stata comunicata alla fine di un giro di riunioni, per poi invece essere svelata subito dopo la sera del primo incontro: le sagre saranno vietate».
«Il sindaco Casamenti però, per recuperare la battaglia persa contro l’assessore Ottali e per non scontentare le società sportive, è stato costretto ad assicurare che alle società verranno riconosciuti ulteriori contributi, oltre gli ordinari. Ovviamente per far fronte a questa promessa, le risorse verranno tolte da altre partite di bilancio, che avrebbero invece potuto finanziare persone in difficoltà o promuovere azioni di sostegno al reddito in previsione delle inevitabili problematiche che purtroppo si paleseranno già a fine estate. Ed in questo gioco agli equilibri di parte non si è minimamente tenuto in considerazione l’aspetto aggregativo, sociale e persino economico proprio di queste manifestazioni» prosegue Comandi.
«In particolare per le frazioni di Albinia e di Fonteblanda, cosa significherà per la comunità e per le economie dei commercianti non avere più l’occasione di attirare le persone con questi eventi? Cosa significherà per i fornitori, per la maggior parte locali? Senza contare che i turisti si recheranno nei comuni limitrofi dove le manifestazioni enogastronomiche si svolgeranno regolarmente, spostando di fatto le piccole economie che ruotano attorno alle sagre. Comprendiamo certamente le problematiche dei ristoratori, ma avremmo preferito politiche turistiche serie e ad ampio respiro, o politiche tributarie ad hoc, piuttosto del mero trasferimento di 200 mila euro dalle casse del comune, alle società sportive come contropartita per la chiusura delle sagre, beneficio per i ristoratori tra l’altro tutto da dimostrare».
«Ci chiediamo poi come potrà l’assessore Teglia e la Giunta di cui fa parte, deliberare stanziamenti di contributo alla società di cui lo stesso e’ presidente? Le lotte di potere interne fra assessori, tra rappresentanze di parte, dimostrano l’approssimazione di questa amministrazione, che cerca di barcamenarsi su equilibri sempre più instabili per le ambizioni personali di chi cerca la prossima candidatura e con un sindaco continuamente sotto scacco dagli stessi assessori che, avendolo individuato come non più gradito, cercano di allontanarlo per avere una minima possibilità di vittoria Un’amministrazione che non sa guardare oltre il proprio ombelico, che gestisce poco e male l’ordinario, che si limita ad usare soldi del bilancio come miraggio di appagamento di parte, e che invece, al contrario di altre località turistiche, rinuncia ad investimenti ed a progetti di promozione importanti, mentre in spiaggia si vedono ancora le ruspe dei lavori che dovevano essere finiti lo scorso anno».