GROSSETO – “Coerente con la prassi dell’uomo solo al comando, in questi mesi il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna non ha mai sentito l’opportunità di confrontarsi con il Consiglio comunale nell’elaborazione del piano per il rilancio del nostro Comune dopo l’emergenza da Covid-19″.
A scriverlo, in una nota, i gruppi consiliari di minoranza Pd, M5s, Lista Mascagni sindaco e Italia viva.
“Come è noto – proseguono -, all’inizio di aprile ha costituito una cabina di regia denominata ‘Nucleo Fenice’ ma non vi ha in alcun modo coinvolto i consiglieri comunali, né quelli di maggioranza né quelli di opposizione.
Il confronto si è così sviluppato gioco forza a distanza, attraverso dibattiti televisivi o a mezzo stampa o tramite social: noi a stimolare l’amministrazione avanzando proposte, il sindaco a rispondere che ci avrebbe stupito con misure speciali.
Finché il 21 maggio scorso Vivarelli Colonna non ha divulgato la relazione finale dei lavori del Nucleo Fenice, annunciando un pacchetto di misure da 38 milioni di euro.
Un’autentica panzana, smascherata nei giorni immediatamente successivi quando il Consiglio comunale ha varato una manovra di bilancio che ha rilevato l’esatta consistenza delle somme messe a disposizione dal Comune per il rilancio del nostro territorio: non la cifra di 38, ma quella, ben più misera, di 2 milioni di euro.
Ad ogni buon conto, poiché il sindaco ha continuato ad evitare il confronto nei luoghi istituzionali, abbiamo chiesto la convocazione della commissione consiliare competente per poter finalmente discutere delle azioni di cui ha bisogno la nostra città per ripartire dopo l’emergenza.
Così, finalmente, il prossimo 25 giugno – davanti alla II, III e IV commissione, riunite in seduta congiunta – Vivarelli Colonna sarà costretto a fare ciò a cui si è sempre sottratto: discutere con i consiglieri comunali i contenuti del piano di rilancio.
Del resto il nostro territorio sta attraversando una fase di estrema delicatezza, come attestano le classifiche stilate da Il Sole 24 Ore che negli ultimi tre anni ci hanno collocato sempre più in basso.
Per questo le misure che il Comune può mettere in campo per stimolare la ripartenza rivestono un’importanza fondamentale, per la quale è richiesto il contributo di tutti.
Sbagliare – concludono -, ci condannerebbe ancor di più ad una marginalità economica e sociale dalla quale sarebbe assai difficile rialzarsi”.