GROSSETO – Le bocce non si sono fermate a Grosseto; se il lockdown ha lasciato necessariamente sguarnite le corsie del Bocciodromo Comunale, nelle case degli atleti paralimpici maremmani palline di vario genere hanno continuato a rotolare.
L’emergenza Coronavirus ha infatti interrotto allenamenti e competizioni boccistiche, ma non la creatività e la voglia di giocare, specie dei più giovani. Federazione Italiana Bocce ha lanciato il progetto “Bocce in casa” mirato alla promozione della disciplina attraverso giochi coinvolgenti e adatti a tutti da realizzare a casa; un’occasione per creare socialità e divertimento attraverso giochi ludico-sportivi. Mentre FIB promuoveva il progetto, a Grosseto il Circolo Bocciofilo Grossetano e l’Associazione Skeep cercavano un modo per portare avanti “a distanza” il corso di bocce paralimpiche per ragazze e ragazzi con disabilità intellettivo relazionale nato dalla loro collaborazione e che, partito in autunno, annovera 15 partecipanti. La fantasia e la volontà degli istruttori hanno potuto arricchirsi dunque dei giochi pensati dalla Federbocce: i risultati sono stati straordinari, coinvolgendo i ragazzi e le loro famiglie e portando avanti un progetto efficace attraverso gli appuntamenti settimanali condotti dagli istruttori Tatiana Tavaroli e Domenico Aurilio. E così tra bottiglie usate come birilli, tappeti che diventano corsie, vecchi giornali che si trasformano in bocce, i giovani bocciofili paralimpici grossetani hanno continuato ad apprendere i gesti tecnici di base della disciplina stando insieme, sebbene in modo virtuale. Attivissimo è il gruppo WhatsApp, ricco di video di giochi, partite e risate; anche attraverso la tecnologia le bocce si dimostrano un grande veicolo di socialità.
Il presidente del Circolo Bocciofilo Grossetano Pasquale De Filippo commenta: “Tutti insieme abbiamo fatto qualcosa di straordinario. A questo progetto si sono dedicati con entusiasmo il Circolo Bocciofilo, Skeep, la FIB, col supporto dell’Amministrazione Comunale e il lavoro costante di istruttori, volontari, famiglie. Essere riusciti a portarlo avanti malgrado il lockdown dimostra quanto abbia fatto presa su tutti noi e quanto ci abbiamo creduto”. Cristiana Artuso, Presidente di Skeep e delegata CIP di Grosseto, mostra la sua soddisfazione: “Come Skeep ci siamo impegnati per non lasciare soli i ragazzi in questo periodo, dando continuità a tutte le attività che li coinvolgevano attraverso adattamenti. Le bocce in casa sono state la dimostrazione di quanto si possa fare anche in questa situazione con fantasia e volontà”. Il Presidente di FIB Toscana Giancarlo Gosti chiosa: “Ci fa piacere che Bocce in casa abbia trovato applicazione in questa realtà nata da una proficua collaborazione, dove si lavora per i ragazzi con entusiasmo e competenza. Nello scrivere questo progetto FIB ha tenuto conto del settore paralimpico: vederlo realizzato così ci entusiasma e rende orgogliosi”. Il Progetto “Bocce in casa” di Federbocce, per i cui contenuti e modalità ha ricevuto apprezzamenti dal MIUR e dal CONI, ha raccolto adesioni in tutta Italia, configurandosi come una delle più innovative proposte per la didattica a distanza in ambito sportivo e psicomotorio.