GROSSETO – “Ci eravamo illusi che il direttore generale della Asl D’Urso avesse preso in seria considerazione le istanze dei cittadini più deboli decidendo di riaprire in modo continuativo la sala prelievi dell’ospedale Misericordia. Invece apprendiamo che le intenzioni sono e restano altre e questo ci preoccupa come grossetani e nel nostro ruolo di amministratori e parlamentare”.
Così il segretario provinciale della Lega Andrea Ulmi, l’onorevole Mario Lolini e il consigliere comunale di Grosseto Paolo Serra commentano l’annunciato futuro del centro prelievi che a loro giudizio andrà a danneggiare l’utenza più debole. “Questa decisione – affermano- metterà in forte difficoltà lo stesso laboratorio analisi in quanto alcuni esami necessitano della più assoluta vicinanza tra questo e la sala prelievi. In questo modo temiamo anche la perdita di alcune certificazioni del laboratorio stesso. Vi è poi quella di qualità da poco ottenuta che probabilmente salterebbe cambiando gli ambienti in cui si svolgono le attività di prelievo e di analisi dei campioni”.
Le problematiche però non finiscono qui. “Ci attendiamo – proseguono Ulmi e Lolini- anche un passo in avanti verso la stabilizzazione degli interinali il cui contratto, ma solo per una parte di essi, è stato rinnovato fino al 30 giugno e di cui non abbiamo notizia”. La Lega auspica anche che il Misericordia non diventi solo un ospedale per acuti. “Su questo fronte – commentano Lolini e Ulmi- non abbiamo avuto le risposte attese. Crediamo che tutto ciò che non rientra in questa categoria non possa essere lasciato al territorio che non saprebbe come gestirlo, ma un problema altrettanto sentito è quello della cosiddetta ‘admission room’. Se da un lato ha la funzione di prendere in carico gli accessi del Pronto Soccorso, dall’altra genera un surplus di lavoro mal gestibile da parte dei medici della Medicina Interna. Questo comporta che il medico di guardia notturna si trovi a dover gestire da solo tra i settanta e gli ottanta pazienti ricoverati”. Una criticità è rappresentata anche dalla pneumologia. “Il reparto – affermano- ha visto ridurre da diciannove a dieci i posti letto. Questo comporta che pazienti con patologie specialistiche vengano invece dirottati in Medicina”. Un’altra priorità, per la Lega, è la ripresa delle attività ambulatoriali. “Auspichiamo anche una rapida ripresa dell’attività degli ambulatori sia aziendali che in intramoenia – affermano il segretario Ulmi e l’onorevole Lolini- ricordando come gli accertamenti sono fondamentali per i soggetti a rischio. Basti pensare che le malattie cardiocircolatorie restano la prima causa di morte in Italia e nel mondo, mentre le malattie respiratorie sono la terza”.
C’è però un altro tema che solleva direttamente l’onorevole Lolini. “E’ quella sorta di commissariamento del Misericordia da parte del direttore di presidio Monica Calamai – sostiene il deputato della Lega- Non riusciamo a capire perché il direttore generale D’Urso con la delibera 294 le abbia, di fatto, ceduto un potere assoluto. Nella sostanza il direttore generale è come se abbia abdicato al suo ruolo in favore della Calamai mantenendone solo l’aspetto formale. Una decisione che suscita le nostre perplessità al pari delle scelte effettuate dalla stessa dottoressa Calamai. Riteniamo che quella delibera sia sbagliata e che debba essere ritirata restituendo ruoli e compiti a chi di competenza, a partire da quello del direttore generale. La Maremma, d’altra parte, non ha mai avuto bisogno di un viceré”.