SCARLINO – “Adesso basta con le imposizioni calate dall’alto in Maremma e con questo accanimento sul nostro territorio per l’inceneritore di Scarlino”.
A scriverlo, in una nota, Elisabetta Ripani, deputata Forza Italia, e Sandro Marrini, coordinatore provinciale Forza Italia Grosseto.
“Se da un lato la giustizia ha messo ripetutamente un punto fermo alla vicenda – proseguono -, la politica continua a fare danni. Ed è quella stessa politica di sinistra che il danno non solo lo ha creato a livello provinciale, rilasciando le autorizzazioni per l’impianto, ma non riesce neanche a risolverlo pur essendo alla guida della Regione Toscana.
Non solo, si spacca pure al suo interno con posizioni contrastanti, in preda ad una evidente crisi di identità: il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, nonché futuro candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione, ostenta decisione e dichiara di voler ‘procedere a dritto con i carri armati‘.
Il capogruppo del Pd regionale, Leonardo Marras, espressione del territorio maremmano, ingrana la retromarcia e sottolinea la sua contrarietà ad un ‘ferro vecchio ed obsoleto‘, pur avendo concesso in prima persona l’autorizzazione quando era presidente della Provincia di Grosseto.
Dal territorio si solleva un coro unanime di protesta di tutti i rappresentanti istituzionali e dei partiti in modo trasversale, amministratori del Pd compresi. Un teatrino ridicolo targato PDdche va avanti da decenni, ma la Maremma è stufa di subire inspiegabili forzature dalla Regione che compromettono la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini della piana.
L’assenza di considerazione del nostro territorio è veramente sconcertante e l’affermazione inappropriata e arrogante di Giani ne è la prova lampante.
E’ così che si pensa di rappresentare e governare la Toscana? La Maremma non è terra da invadere e l’uso della forza come strumento di comando, carri armati compresi, sono fortunatamente parentesi che appartengono al passato.
Forza Italia ribadisce – concludono Ripani e Marrini – la sua ferma contrarietà all’inceneritore di Scarlino”.