GROSSETO – Dall’8 marzo in provincia di Grosseto non ci sono stati più esami per la patente. L’emergenza sanitaria per il coronavirus ha bloccato anche questo settore così come tutte le attività delle autoscuole. Ad oggi sono 10mila le persone in attesa di fare l’esame, ma per una serie di problemi burocratici legati sopratutto all’organizzazione dei calendari della Motorizzazione, questo non è ancora possibile.
Per questo le autoscuole della provincia di Grosseto, circa una trentina per un totale di 150 addetti, chiedono un intervento alle istituzioni per uscire da quest’impasse.
«Pur rendendoci conto che la sicurezza sanitaria è una priorità, le autoscuole meritavano maggiore attenzione cosa che ad oggi ancora non c’è e questo si traduce in danni economici oltre all’incertezza di come poter continuare a lavorare» spiega il segretario di Confartigianato Mauro Ciani che questa mattina ha incontrato i giornalisti insieme al responsabile del settore autoscule dell’associazione Corrado Festelli.
«Non ce l’abbiamo con nessuno in particolare, non è una questione personale, quello che vogliamo è risolvere la situazione – spiega Festelli – così come è successo in altre province della Toscana dove dal 15 giugno si potranno fare gli esami».
«La decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di far espletare gli esami torici nella sede della Motorizzazione civile non ci sembra la soluzione più opportuna perché rischia di creare proprio ciò che il legislatore dovrebbe evitare: assembramenti e gli inevitabili spostamenti verso gli uffici ministeriali. Il settore in questione è strategico sia sotto il profilo della sicurezza stradale ma anche per il volume di affari che la filiera genera per questo auspicavamo linee guida più tempestive, chiare e precise. Oggi al contrario vige troppa confusione e “regole” sembrano poco praticabili soprattutto per gli esami di pratica: si parla di sanificazione continua delle auto, dell’uso di mascherine, guanti ed eventuali altre protezioni, che rendono di fatto complicata la comunicazione verbale».
«Per quanto riguarda gli esami teorici, che dovrebbero riprendere il prossimo 15 giugno, saranno espletati con tempi inevitabilmente molto più lunghi all’interno delle Motorizzazioni con una conseguente riduzione della disponibilità oraria per l’attività pratica su strada».
«Inoltre vanno definite le modalità per le prove pratiche e, non ultimo, va capito come organizzare i corsi che, autorizzati dal Ministero previa verifica delle condizioni della sala, erano stati conferiti alle scuole guida. Oggi questi potrebbero, temporaneamente, tenersi in ambienti molto più spaziosi, garantendo cosi ai titolari dell’autoscuola di recuperare in parte le perdite dovute al lockdown, ma questo avrà una utilità solo se si potrà in tempi veloci optare per un’aula senza sottostare ai tanti orpelli burocratici. In sintesi – conclude Ciani – le linee guida hanno disatteso tutte le nostre aspettative, abbiamo chiesto fin dall’inizio di poter lavorare con una programmazione che possa farci smaltire il lavoro arretrato di mesi con celerità, ma ad oggi non abbiamo ancora risposte in merito. Chiediamo urgentemente un confronto per far si che si possano condividere dei percorsi condivisi tali da garantire la possibilità di riprendere le attività nel rispetto della salute di operatori e clienti».