GROSSETO – 88 pazienti e solo 3-4 medici a reparto. È la situazione che si avrà a breve, secondo alcuni medici, nel reparto di Medicina interna dell’ospedale Misericordia di Grosseto.
Negli ultimi anni il reparto disponeva di 49 posti letto, con 2 mila dimissioni l’anno. Turni al mattino di cinque medici e una divisione di circa un medico ogni 400 dimissioni.
«Con l’aumento di ulteriori 49 posti letto (19 al setting P, 20 al setting Q, 10 al setting N) dal 21 maggio – sottolineano i medici – il numero dei letti nei prossimi giorni supererà gli 80 e renderà necessario un raddoppio nella guardia notturna e nei festivi, visto che la gestione, con un unico medico di guardia di tanti pazienti su diversi piani (e anche edifici: tipo il setting Q) è pericolosa».
Questo “raddoppio” però al momento pare impossibile, e qui sta il problema che comporterebbe intanto «alla rinuncia delle ferie da parte dei medici di medicina cosa già avvenuta tra febbraio e maggio e che non è successa, ad esempio, ai medici del reparto Covid» affermano da Medicina.
«E poi ad una minore sicurezza nelle procedure. In questo momento i medici della Medicina sono formalmente in 13. Una però andrà in pensione ad agosto ed ha ancora un mese di ferie, un’altra è in maternità e uno in malattia da un paio di mesi e in attesa di essere trasferito».
Restano nove medici, secondo quanto raccontato dai dottori, ma c’è da garantire la guardia notturna (due medici), due nel turno del pomeriggio, e se si aggiungono ferie e riposi settimanali restano quattro se non tre medici disponibili al mattino.
«Ad oggi i ricoverati in nefrologia non superno i dieci, mentre i medici di medicina dovranno gestire nel periodo estivo almeno 88 posti letto con tre-quattro medici e un rapporto di un medico a 22 o addirittura a 29 pazienti». Tutto questo secondo il sindacato contrasta con l’esigenza di «garantire la sicurezza del malato».
Per questo i medici hanno inviato una lettera ai vertici Asl per trovare una soluzione condivisa ad una situazione che potrebbe presto diventare insostenibile.