FIRENZE – Ben 3 milioni 438mila 930 euro saranno assegnati a breve alle Zone distretto e alle Società della Salute in seguito all’approvazione della programmazione delle attività di assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Sommati a quelli assegnati a marzo scorso sono in tutto 6 milioni 556mila 30 euro di contributi.
L’atto, che contiene quest’ultima assegnazione di risorse economiche, è stato deliberato nella recente seduta di Giunta su proposta dell’assessore per il diritto alla salute e al sociale, Stefania Saccardi, in attuazione della Legge 112 del 2016 (la cosiddetta “Dopo di Noi”), che prevede il finanziamento delle misure di assistenza, cura e protezione delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, a causa della mancanza di entrambi i genitori, oppure per l’impossibilità degli stessi di fornire loro l’adeguato sostegno, o anche in vista del venir meno dell’aiuto familiare, attraverso la progressiva presa in carico della persona interessata già durante l’esistenza in vita dei genitori.
Nello specifico, la somma complessiva di 3 milioni 438mila 930 euro, destinate alle Zone distretto e alle Società della Salute dell’intero territorio toscano, proviene da fondi statali dedicati, con l’obiettivo di rafforzare la rete integrata dei servizi socio sanitari a sostegno delle persone più fragili, la cui disabilità grave non deve tradursi in un limite alla propria realizzazione di individuo con desideri, aspettative e preferenze, che caratterizzano la vita di ciascun essere umano.
Tale somma si aggiunge, dunque, al finanziamento regionale di 3 milioni 117mila 100 euro, che la Giunta ha già assegnato con delibera 308 del 3 marzo scorso, alle Zone distretto e alle Società della Salute, per favorire il consolidamento dei percorsi socio assistenziali e sostenere gli interventi attivati su tutto il territorio regionale, sempre nell’ambito del “Dopo di Noi”, per un totale complessivo di 6 milioni 556mila 30 euro.
“Da anni investiamo in questo settore, perché crediamo fermamente che tutti abbiano il diritto di migliorare la qualità della propria vita, di sviluppare le proprie potenzialità, di partecipare alla vita sociale e di avere, laddove possibile, una vita indipendente, in condizioni di pari opportunità – spiega Saccardi -. La rete integrata dei servizi socio sanitari a livello territoriale favorisce questo tipo di progettualità, perché forte e costruttiva è anche la collaborazione con le associazioni di volontariato, che rappresentano i diritti e i bisogni di persone, che a causa del loro stato di salute e del contesto familiare in cui vivono, più di altre, hanno bisogno di tutto il nostro fattivo supporto. La sfida del nostro sistema regionale è proprio questa”.