GROSSETO – “Ogni giorno che passa, con il lockdown ancora in corso, aumenta il rischio che le attività commerciali non riescano a farcela a risollevarsi e rimanere in piedi. Ma ormai lo dovrebbero aver capito tutti: si salva il paese solo se si salvano le imprese. Soprattutto le piccole e piccolissime imprese, che sono quelle più in difficoltà”.
Con questa premessa, Confcommercio torna a parlare della gravissima situazione dei negozi e delle aziende locali, concentrandosi su due i temi: le riaperture e le misure di sostegno.
“Sulle riaperture la nostra Associazione si è già espressa e mobilitata – affermano da Confcommercio –. In sicurezza, ma si può iniziare a ripartire da subito. Si deve tener conto che i piccoli negozi possono attenersi alle stesse misure dei supermercati alimentari, che non hanno mai chiuso”.
Ma è sui sostegni economici che Confcommercio Grosseto lancia l’ennesimo allarme:
“Sono tanti gli annunci che il governo sta facendo in questi giorni sull’arrivo di indennizzi a fondo perduto, senza i quali le attività commerciali non potranno far fronte alle spese fisse, come affitti, utenze, tributi e tasse. Ma il decreto tarda ad uscire, e lo stato d’ansia delle imprese cresce sempre di più. Non c’è più tempo. Davvero non c’è più tempo. Non possiamo più aspettare”.
Confcommercio Grosseto si rivolge poi alla Regione Toscana. “Non ci basta la presa di posizione sulle riaperture nei confronti del governo del presidente Rossi, che evidentemente ha compreso le ragioni delle nostre pressanti richieste – continuano da Confcommercio Grosseto – A nostro avviso, la Regione deve dimostrare in concreto, con i fatti, se vuole essere vicina alle imprese del commercio e del turismo. Deve dirci quali e quanti sostegni economici ha intenzione di mettere sul piatto. E ci aspettiamo il massimo dello sforzo possibile. Misure straordinarie commisurate alla gravità dello stato di crisi delle imprese”.
Avendo ben chiaro di cosa hanno bisogno le imprese del territorio, Confcommercio Grosseto lancia verso Firenze una proposta, definendola “irrinunciabile”: “Alla ripartenza, il costo del lavoro, già pesantissimo prima della crisi Covid, diventerà insostenibile. Chiediamo alla Regione di adottare misure a sostegno dell’impresa per ciascun lavoratore dipendente che rientrerà a lavoro dopo la cassa integrazione. Sappiamo che è uno strumento che può essere adottato a prescindere dall’auspicata riduzione del cuneo fiscale che abbiamo chiesto al governo. Per le imprese senza dipendenti chiediamo misure economiche che garantiscano equità di trattamento”.