MANCIANO – Oggi è stato inviato un appello alla Regione Toscana firmato da oltre 50 aziende agricole della provincia di Grosseto e Siena per chiedere il sostegno al settore dell’agricoltura biologica.
“Le aziende agricole biologiche si trovano in serie difficoltà soprattutto in un momento di piena crisi sanitaria per Covid-19 che ha portato, come è noto, alla perdita dei tradizionali canali di vendita come agriturismi, ristoranti o degustazioni in azienda, oltre che un mercato turistico (soprattutto estero) che premiava l’impegno ambientale delle aziende bio”.
A parlare Giulia Detti dell’Azienda Agricola Le macchie alte (Manciano), promotrice dell’iniziativa.
“Gli agricoltori che hanno scelto un tipo di conduzione biologica a favore dell’ambiente ogni anno rinunciano a quasi il 30% del raccolto rispetto al convenzionale – prosegue – garantendo però una serie di servizi ecosistemici preziosi per la collettività e per altri settori come quello dell’apicoltura (come è noto l’agricoltura biologica contribuisce attivamente alla tutela della biodiversità, al ripristino del suolo e della sua fertilità nel lungo periodo, alla riduzione delle emissioni e a un minor uso di acqua).
L’agricoltura biologica tra l’altro potrebbe rientrare nelle ‘strategie di prevenzione’ anche a fronte dell’emergenza Covid-19, fenomeno che ha messo in luce le problematiche legate all’inquinamento e degrado ambientale.
Il mancato rinnovo di una misura a sostegno dell’agricoltura bio (misura 214 del Psr) impone una riflessione sulle strategie regionali per il ‘mantenimento’ del metodo di produzione biologica nel lungo periodo. A tal proposito è significativa la sottoscrizione dell’appello anche da parte di aziende che ad oggi percepiscono ancora il finanziamento ma che ritengono necessaria una strategia convinta di tutela del settore biologico anche per il futuro (con il nuovo Psr).
Il nostro è un appello affinché venga rivista l’attuale strategia che non favorisce la permanenza di aziende agricole biologiche nel lungo periodo, le quali rendono il territorio toscano simbolo di salubrità e di biodiversità come elementi anche di interesse turistico.
Abbiamo deciso di rivolgerci direttamente alla Regione – conclude Giulia – alla luce delle decisioni prese dall’Ente che stanno creando preoccupazioni in una parte dell’imprenditoria agricola della Toscana”.