GROSSETO – “La situazione emergenziale ha portato tutti all’esasperazione e ne siamo consapevoli. Ha però delle singolari reazioni nei componenti della nostra bizzarra opposizione che, come effetto collaterale della quarantena, scambiano il segno meno con il segno più, trasformando con tanta fantasia, e forse anche un pizzico di magia, un’operazione di contenimento di spesa in uno spreco di inquantificabili proporzioni. Peccato che di inquantificabile in questa vicenda ci sia solo l’imbarazzo che stiamo provando di fronte a questa strumentalizzazione dell’opposizione che ribalta la realtà, che è quella invece di un risparmio di 10mila euro rispetto al 2018 e di addirittura 50mila euro rispetto alla somma spesa dalla giunta Bonifazi, di cui Mascagni rappresenta l’erede”.
Questa la risposta del sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e dell’assessore al Personale e al Bilancio Giacomo Cerboni alle accuse dei consiglieri Pd e Lista Mascagni.
“Sarebbe bastato leggere la delibera 102 del 27 aprile per capire che nel 2018 nel mio staff erano impiegate 5 persone: 2 in categoria D, 2 in categoria C, 1 in categoria B3 – prosegue la nota -. Con l’atto di riorganizzazione di aprile abbiamo sempre 5 persone: 2 in categoria D, 2 in categoria C, 1 in categoria B3. Nulla, compresa la situazione del 2019, è cambiato. Stessi profili per uno stipendio tabellare complessivo di circa 112mila euro annui, cui si aggiungeva una parte variabile (trattamento accessorio) che nel 2018 era di 27mila euro, per un totale di circa 140mila euro. Nel 2019 era di 19mila euro per un totale di 130mila, nel 2020 – con il nuovo assetto – sarà di 16mila 200 euro, per un totale di 128mila euro.
C’è stato quindi un risparmio di 10mila euro in due anni e nel 2021 ci sarà un risparmio ulteriore, perché il nuovo sistema sarà in vigore per tutti e 12 i mesi, in linea con la delibera di contingentamento della spesa.
L’operazione è infatti pensata e attuata proprio per contenere la spesa e – allo stesso tempo – dare certezze allo staff sui compensi evitando inutili oscillazioni dei costi. Tra l’altro stiamo parlando di uno staff di professionisti, uno staff giovane, operativo e sempre attivo in questa fase di emergenza.
Ma la debacle del duo Mascagni-Pd non finisce qui, tanto che – se il loro attacco non fosse stato così infondato – ci sarebbe quasi dispiaciuto infierire per evitare una ulteriore figuraccia a un’opposizione i cui esponenti evidentemente (sarà un altrettanto bizzarro scherzo del destino) fanno fatica a fare i ‘Conti’. Ebbene, con la giunta Bonifazi si era toccato – come spese legate allo staff – quota 180mila euro. Le figure a disposizione erano 4, tutte in categoria D, per un totale di 110mila euro di stipendio tabellare annuo, con 41mila euro di trattamento accessorio e la retribuzione per un professionista con partita Iva di 37mila 800 euro. Questi sono i numeri.
Ciò che ci sta a cuore è far sapere alla città che ho uno staff che lavora seriamente – conclude – e che, nel tentativo di mettere in cattiva luce il sindaco e la sua giunta, l’opposizione rischia di essere offensiva nei confronti delle persone”.