GROSSETO – In vista della Fase 2 per l’uscita dall’emergenza Coronavirus e la prossima riapertura dei musei il 18 maggio, Alessandro Ricceri, presidente della Fondazione Musei Senesi, e Irene Lauretti, presidente del Sistema Musei di Maremma, che si sono fatti portavoce di un’istanza condivisa da altri 15 tra musei e sistemi museali toscani, lanciano un appello al ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini per il rilancio dei musei locali.
I due presidenti chiedono al ministro di valorizzare e promuovere queste realtà museali come “patrimonio del paese” al pari dei musei statali in vista della ripartenza delle attività museali e delle mostre. In particolare di coinvolgere nelle misure statali di sostegno alla cultura anche i musei locali e di salvaguardare le professionalità mantenendo gli attuali livelli occupazionali.
Un’altra richiesta riguarda la possibilità, da parte del Ministero, di provvedere ad estendere l’esenzione dell’Iva per tutti i servizi legati al funzionamento dei musei locali e non solo per le sole visite guidate e le attività didattiche come è attualmente.
“I nostri musei sono spesso etichettati come minori, rispetto ai grandi musei nazionali – scrivono Ricceri e Lauretti nel loro appello – invece queste realtà museali in tutto il Paese, ma tanto più in Toscana rappresentano un tessuto straordinario per la diffusione e la difesa della cultura nei territori”.
Gli ultimi dati Istat risalenti al 2018 evidenziano come, dei 553 musei toscani, ben 497 non sono statali: un valore confermato dalla media nazionale pari al 90,6%. In questi musei sono stati oltre 16 milioni i visitatori a fronte di 7,5 milioni dei musei statali; e ancora a livello occupazionale gli stessi musei locali impiegano 5.300 addetti contro i 1.794 di quelli statali.
“ I nostri due sistemi raccolgono oltre 100 musei ma in Toscana ci sono 20 reti museali – proseguono -, che, grazie agli sforzi degli enti locali e ai contributi regionali, hanno potuto mantenere un ruolo attivo di presidio e diffusione della cultura, concentrandosi sulla relazione con il pubblico piuttosto che non sul numero di biglietti venduti, lavorando a fianco di archivi e biblioteche in logica interdisciplinare, portando avanti percorsi di ricerca con le Università e le Soprintendenze. Una rete che, tanto più nel caso toscano, sono una leva economica anche per quel turismo lento che potrà, seppure in misura ridotta, riattivarsi almeno su base nazionale nei prossimi mesi”.
“Per questo siamo convinti – concludono Alessandro Ricceri e Irene Lauretti – che i musei grandi e piccoli rappresentano una risorsa determinante per il nostro Paese e avranno un ruolo importante dopo la fine dell’emergenza per il rilancio del settore culturale”.
Hanno sottoscritto l’appello: Associazione Musei Archeologici della Toscana, Associazione Ecomuseo della Montagna Pistoiese (Pistoia), Associazione Nazionale Case della Memoria, Fondazione Musei Senesi (Siena), Fondazione Paolo Cresci per la storia dell’emigrazione italiana e Sistema Museale della provincia di Lucca (Lucca), Fondazione Parsec Museo di Scienze Planetarie e Parco del Centro di Scienze Naturali di Prato e Rete Musei di Prato (Prato), MAEC Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (Arezzo), Musei di Maremma (Grosseto), Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria (Firenze), Museo di Storia Naturale del Mediterraneo – Sistema dei Musei e Parchi della Provincia di Livorno (Livorno), Sistema Museale Integrato Mugello Montagna Fiorentina (Firenze), Sistema museale delle Terre di Malaspina e delle Statue Stele (Massa Carrara), Sistema Museale di Montelupo Fiorentino (Firenze), Sistema Museale del Chianti e del Valdarno Fiorentino, Sistema Museale di Montespertoli (Firenze), Sistema Museale di Volterra (Pisa) e Sistema Museale del Valdarno Superiore.