FOLLONICA – «Vogliamo votare a giugno. Abbiamo bisogno di un sindaco». Anticipare il ballottaggio rispetto alla data tuttora ancora da definire, è questo lo scopo della petizione che hanno lanciato i follonichesi nella giornata di oggi sulla piattaforma change.org (https://www.change.org/p/prefetto-di-grosseto-ballottaggio-ora-follonica-ha-urgenza-di-un-amministrazione?recruiter=3204592&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=psf_combo_share_initial&utm_term=share_petition&recruited_by_id=87b588c0-22b8-0130-fa66-3c764e04a9a5&utm_content=fht-21730785-it-it%3Av5), indirizzata al prefetto di Grosseto, Fabio Marsilio.
Lo scopo dell’iniziativa è di raggiungere 100 firme e arriva dalla seconda città più popolata della provincia che dal 17 dicembre 2019 aspetta di tornare alle urne per nominare il proprio sindaco.
«Siamo in una situazione particolare – si legge nella descrizione sul sito – rispetto ad altre scadenze elettorali: si tratta del solo ballottaggio, una scheda semplice e veloce. Si può costruire un protocollo di sicurezza per la gestione dei seggi e delle operazioni di voto, un po’, si perdoni l’esempio, come si fa per la spesa. La democrazia non è in contrasto con la sicurezza delle persone».
Sarà difficile che una petizione online possa aiutare ad anticipare l’appuntamento elettorale dato che l’ultimo provvedimento governativo di appena due giorni fa ha di fatto rimandato tutte le lezioni all’autunno, ma certamente si percepisce che la città ha bisogno di un sindaco oltre a voler esercitare il proprio diritto al voto.
Niente di personale nei confronti del commissario prefettizio Alessandro Tortorella, si intende, ma «il Covid-19 mette in discussione il futuro di tutte le nostre attività – si legge -. Noi abbiamo qui, soprattutto, piccole attività imprenditoriali e queste sembrano non avere paracadute. Su questi aspetti, il commissario prefettizio non può avere poteri, non può intervenire, ad esempio, su aspetti tributari e tariffari, non può svolgere azioni politiche e di coordinamento sugli affitti (abitativi e commerciali), non può promuovere rapporti con altri livelli istituzionali, con le aziende dei servizi pubblici per contenere l’impatto delle tariffe su cittadini ed imprese».