GROSSETO – 500 euro di multa perché erano in troppi in auto. Anzi, per la precisione, 533 euro. Perché Alessandro e Francesca hanno accompagnato la figlia Milena, di soli 8 anni ad una visita a Pisa. La bambina ha subito un trapianto di midollo osseo, e ogni due settimane deve fare analisi e controlli all’ospedale Santa Chiara.
«Siamo partiti alle 7 di questa mattina – racconta Alessandro Grippa -. All’andata abbiamo preso l’autostrada, per non rischiare di arrivare tardi, al ritorno, come sempre, per risparmiare, abbiamo preso la strada lungo il mare».
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Alessandro, infatti, è in cassa integrazione, e risparmiare 30-40 euro di autostrada è importante quando si prendono 590 euro al mese. «Anche se impieghiamo più tempo non importa». L’auto è stata però fermata dalla Polizia nella provincia di Livorno.
«Erano una donna e un uomo più giovane; ho cercato di spiegare la situazione: mia moglie ha preso da poco la patente, non si sente di guidare sino a Pisa, di contro la bambina è sempre andata in reparto con la madre, si sente più sicura ad averla accanto quando fa i controlli, quanto a mio figlio, ha 12 anni, è minorenne e non ci sentiamo di lasciarlo in casa da solo per tutte quelle ore. Ho provato più volte a spiegare la situazione. Avevo con me il libretto della bambina, in cui sono scritti gli esami che avevamo fatto, e che quella era una procedura che facevamo ogni due settimane. La settimana scorsa siamo andati due giorni consecutivi: uno per fare il tampone e il secondo per le cure. Ma non è servito a nulla: eravamo in troppi in auto per loro bastava un genitore ad accompagnare la bambina. Per tutta risposta ci hanno detto che potevamo fare ricorso».
Non è un viaggio di piacere quello che fanno Alessandro, Francesca e la piccola Milena due volte al mese. Non è una visita alla città di Pisa, ma ore in ospedale pregando che tutto vada bene. Un trapianto di midollo non è una passeggiata, specie per una bambina di otto anni, e a volte, anche la legge, potrebbe essere applicata con un minimo di elasticità.
Alessandro ha affidato ai social il suo grido disperato e la sua rabbia. E in tanti ci hanno scritto per chiederci come aiutare questa famiglia. Alessandro aveva attivato un conto corrente quando fu scoperta la malattia di Milena e chi volesse può fare lì una piccola donazione, un aiuto per pagare la multa che è tanta quanto lo stipendio mensile del capofamiglia. Siamo noi a proporre di utilizzare ancora una volta quel conto. Alessandro è titubante «Non voglio approfittare della generosità della gente».
«Abbiamo intenzione di fare ricorso – racconta Alessandro -. Se dovesse essere accolto, allora, i soldi che verranno donati saranno devoluti alle associazioni Agbalt e Admo».
Ecco il conto: IT96M0103014300000004786936 intestato ad Alessandro Grippa con la causale “Un aiuto per Milena”.