FIRENZE – Una App per raccogliere le informazioni necessarie a uno studio di sieroprevalenza che la Regione sta conducendo sul territorio toscano.
La App non viene utilizzata dalla popolazione, ma solo dagli operatori pubblici e privati (quelli elencati nell’ordinanza 23, cioè operatori sanitari, operatori e ospiti di Rsa e Rsd, volontariato, farmacie, personale penitenziario, forze dell’ordine, vigili del fuoco, eccetera), o dalle strutture che svolgono gli esami sierologici e sono addette all’inserimento dei dati degli analizzati.
Per raccogliere i dati necessari allo studio, condotto da un gruppo di lavoro individuato con apposito decreto (4872 del 2 aprile 2020), è stata sviluppata questa App, che consente di inserire informazioni anamnestiche da eventuale contatto Covid-19, informazioni sul luogo di lavoro e sul ruolo ricoperto dalla persone oggetto di test.
La App, che si chiama #acasainsalute, ha una modalità di raccolta dei dati legata ad un singolo soggetto, oppure un’altra modalità “ambulatorio”, che consente di raccogliere velocemente informazioni di più soggetti (utile in contesti in cui un solo operatore effettua più prelievi presso una ditta o una Rsa).
La geolocalizzazione presente nella App, che il soggetto può decidere in autonomia di attivare o meno, non ha niente a che vedere con il tracciamento della posizione delle persone (il contact tracing modello Corea del sud, di cui tanto si parla), né dei contatti che la persona ha avuto, ma rileva solo ed esclusivamente il luogo della effettuazione del test o della risposta al questionario sopra descritto.
I dati vengono raccolti in maniera anonima e trattati nel più assoluto rispetto della privacy, secondo l’informativa disponibile all’apertura della App.