FOLLONICA – In questa lunga quarantena, tra la scuola online, le partite alla play station e i giochi in giardino con i suoi cani, il dodicenne Francesco Sacco ha scoperto di aver ereditato il dono di suo nonno, il senzunese Silvano Goracci, conosciuto da tutti come “bagnino poeta”.
E in un momento in cui la vita scolastica e sociale si è fermata, Francesco ha iniziato a scrivere poesie, tutte in rima, in cui riesce ad esprimere i suoi pensieri su questa vita quotidiana finora sconosciuta, alla quale il coronavirus ci ha costretti tutti.
Ve ne facciamo conoscere alcune:
C’E’ UN TEMPO PER RAGIONARE E UN TEMPO PER TACERE
Oggi ho letto un post di una professoressa
Racconta la sua realtà, si confessa
Sono momenti di disperazione
Non si riferisce alla scuola o alla lezione
Hanno provato e senza preavviso
Il loro destino era già deciso
La scuola per molti è già finita
La voglia di vivere è stata tradita
Sì è vero la primavera è iniziata
Ma per qualcuno non è profumata
C’è la voglia di continuare ad insegnare
Di fronte alla morte non c’è niente da fare
Il pianto, la compassione l’impotenza
Non fermeranno questa influenza
Stringiamoci intorno a chi ha bisogno di calore
Stiamo vicini non fisicamente, con il cuore
Bisogna tacere davanti alla morte
Non ci sono finestre tanto meno porte
Tutti dovremmo imparare qualcosa
Il dolore non si cancella con la cimosa
Ritornerà il tempo della ragione
Ritornerà il tempo della lezione
Ritornerà il tempo della scuola
Ritornerà il tempo della parola
Ritornerà la voglia di abbracciare
Ritornerà la voglia di cantare
Quindi stasera nel letto, appoggiatevi alla spalliera
Chiudete gli occhi e insieme diciamo una preghiera
COME DARGLI TORTO
Tutte le mattine al mio risveglio
Sento dire “stai a casa che è meglio”
Mi giro nel letto così non mi sbaglio
Dopo mi stiro, mi allungo e sbadiglio
Sembra quasi una giornata normale
Devi fermarti, devi diventare asociale
Non esiste un posto ideale
Dove non contrai questo virus letale
Tutti dicono che bisogna provarci
Dobbiamo smettere, dobbiamo fermarci
Di madre natura dobbiamo fidarci
Riusciremo a cadere e dopo rialzarci
Non andiamo a scuola
Non giochiamo nell’aiuola
Devi dare la tua parola
Che non hai il mal di gola
Le notizie che danno in televisione
Sono di fermare la diffusione
Dobbiamo capire la decisione
E rimanere nella nostra abitazione
Non puoi salutare e nemmeno abbracciare
Anzi quando vedi qualcuno devi accelerare
Devi stare anche attento a muoverti e parlare
Se qualcuno tossisce devi scappare
Vivo tutto il giorno con il pigiama
Il giardino è il mio panorama
“Fatti la doccia” la mamma esclama
Il telefono squilla, qualcuno mi chiama
Della vita di prima mi manca il gelato
Ma lo capisco e non sono imbronciato
Mi consolo sempre con del cioccolato
Ormai le mie tristezze, lì ho affogato
Ritorneremo a giocare in piazza
Con la carnagione rossa e paonazza
Senza guanti, mascherina e corazza
Se questo virus sparisce e non ci ammazza
Sì lo ammetto ho tanta paura
Ma di noi dobbiamo prenderci cura
La stiamo pagando cara e senza fattura
Ma siamo italiani e facciamo la nostra porca figura
Stare a casa oggi
Per abbracciarsi domani
Questo è quello che leggi
Nel mentre lavati le mani!!!!
IO ESISTO
Quella cosa meravigliosa chiamata abbraccio
Ora non si può fare, quindi non lo faccio
Non è facile far capire ad un bambino
Come possa resistere al mio bel faccino?
Piango, sto male ma come previsto
ringrazio madre natura perché IO ESISTO
Mi piace scrivere quello che provo
Anche se per me è un mondo nuovo
Penso spesso alla vita di prima
Ma con questa non trovo la rima
Riesco anche a ridere, correre e scherzare
Quando sto con i miei cani anche ad abbaiare
Dobbiamo capire che non siamo in trincea
E nessuno ci chiede di stare in apnea
Io lo dico senza filtri e vergogna
Ora solo incubi…. per chi sogna
Non vedo l’ora di tornare a scuola
Di riabbracciare Alessandro e Nicola
Di bisticciare e dopo fare l’armistizio
Con Lapo, Luca e Fabrizio
I Professori prontissimi ad interrogare
Ma dopo due mesi ahimè … devi passare
Schiacci il pulsante e chiedi l’aiuto da casa
Ma non ti può aiutare nemmeno la Nasa
In questi mesi forse hai studiato
Ma non tanto bene, ti sei sbagliato
Provi a corrompere il professore
Con sguardi languidi d’amore
Non ci casca e sei fregato
E ti ripeti: perché non ho studiato?
“Francesco vai a studiare scendi dall’altalena
Se no ti levo il cellulare e niente cena”
Questa è sempre la frase del giorno
Ma per me c’era sempre qualcosa nel forno
Chissà se posso scrivere una parolaccia
Meglio di no, se no mi spacca la faccia
Quando dico le parolacce sono malvisto
Non importa, ricordatevi che IO ESISTO