GAVORRANO – “Consiglio comunale atipico quello che si è svolto ieri mattina all’Ex Bagnetti di Gavorrano. Per fare fronte all’emergenza sanitaria che interessa l’itero territorio nazionale, il Consiglio si è tenuto a porte chiuse, con alcuni consiglieri collegati in videoconferenza, mentre i presenti erano muniti di mascherina e guanti monouso, tutti disposti tra loro a distanza di sicurezza. All’ordine del giorno due argomenti di vitale importanza per la macchina amministrativa: il bilancio e gli strumenti urbanistici. Come hanno osservato più consiglieri nei loro interventi, peccato non aver potuto dibattere di questi importanti argomenti in una seduta pubblica, magari dinanzi ad un numeroso e partecipe pubblico”.
A scriverlo, in una nota, il gruppo consiliare di minoranza “Di Curzio sindaco”.
“In prima battuta – vanno avanti -, il Consiglio ha affrontato le tematiche relativa al bilancio. Nel nostro intervento, a cura del capogruppo Andrea Maule, abbiamo preso atto delle varie progettualità inserite nel bilancio, quali ad esempio il recupero del campo polivalente di Giuncarico o il recupero della ex scuola elementare di Gavorrano per riutilizzo a fini sociale. Abbiamo però rimarcato l’importanza di focalizzare l’attenzione anche sui costi di manutenzione che certe opere richiedono; giusto, anzi giustissimo, recuperare il campo polivalente di Giuncarico, a patto però che l’amministrazione costruisca il proprio bilancio tenendo in viva considerazione quelli che potranno essere nel tempo i costi di ordinaria e straordinaria manutenzione dell’infrastruttura. Questo per evitare che accada ciò che troppe volte in passato è già accaduto: abbandono delle infrastrutture (come, appunto, il campo polivalente di Giuncarico) perché non ci sono le risorse per la manutenzione”.
“In chiusura di intervento – proseguono dalla minoranza -, nella consapevolezza che il bilancio appena approvato subirà significative variazioni per fare fronte all’emergenza Covid-19, il nostro voto è stato l’astensione. Scelta di voto che mira a rinnovare, ancora una volta, la ferma volontà di collaborare con questa maggioranza nel contesto di emergenza che ci troviamo a vivere e ad affrontare”.
“Il dibattito consiliare – vanno avanti dal gruppo “Di Curzio sindaco” – si è poi spostato sull’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici. Nel nostro intervento non abbiamo fatto sconti, criticando la progettualità contenuta nei nuovi strumenti di pianificazione del territorio, a nostro avviso troppo sbilanciati a favore del settore turistico e poco accorti nei confronti dell’agricoltura, dell’agroalimentare e della piccola impresa artigianale. Basti pensare che la progettualità messa in atto dal Comune prevede un campeggio da 350 posti letto nella frazione di Grilli, un villaggio turistico da 100 posti letto tra Filare e Gavorrano, un ulteriore campeggio da 600 posti letto nei pressi di Rigoloccio. A contrapporre quanto messo sul piatto per lo sviluppo turistico, abbiamo rilevato scarsissima progettualità per il settore agricolo e artigianale; uno strumento urbanistico, quindi, carente nei necessari equilibri tra i vari settori economici”.
“In chiusura di intervento il capogruppo Maule ha riservato una dura critica al primo cittadino in merito alla questione della Strada vicinale delle Sasse a Giuncarico – continuano -; strada divenuta famosa per la vicenda dell’antico muro franato a dicembre 2018. Ad aprile 2019 la maggioranza votò contro ad una nostra mozione con la quale chiedevamo al Comune di riprendersi in carico quella strada (pochi anni prima era stata alienata dalle disponibilità dell’amministrazione), per recuperarne le mura e valorizzarne il contesto. Oggi, a distanza di un anno, il nuovo strumento urbanistico rivela che il Comune intende realizzare in quella strada un percorso pedonale. Quindi, a distanza di un anno la maggioranza ha deciso di fare tesoro di quella nostra mozione che a suo tempo bocciò per sola ed evidente scelta politica”.
“Alla votazione per l’adozione dei nuovi strumenti urbanistici – conclude il gruppo “Di Curzio sindaco” – il nostro voto è stato contrario. C’è voluto un anno e mezzo per scrivere i nuovi piani, a nostro avviso in così tanto tempo poteva essere fatto decisamente qualcosa di meglio”.